Banco Bpm, Colombani: piano premia solo gli azionisti, tagli ad occupazione non giustificabili

La banca distribuirà agli azionisti 4 dei 6 miliardi di utili previsti tra 2023 e 2026. Previste 1.600 uscite a fronte di 800 assunzioni. Va aumentata l’erogazione del credito e vanno evitate le pressioni commerciali

“Un piano d’impresa che prevede grandi benefici per gli azionisti, che intascheranno, tra dividendi e buy-back, ben 4 dei 6 miliardi di euro di utile netto cumulato. I tagli annunciati sul personale sono incoerenti con gli obiettivi del piano”. Lo ha dichiarato il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani al termine dell’incontro dei sindacati con i vertici di Banco Bpm.

“L’uscita volontaria di 1.600 lavoratori va realizzata con lo scopo di mantenere i livelli occupazionali attuali. Questa deve essere materia di trattativa a livello aziendale. D’altra parte non è ipotizzabile raggiungere una redditività del capitale tangibile del 13,5% con un calo dell’organico di ben 800 persone, visto l’obiettivo di aumentare le commissioni da servizi di investimento, la cui crescita dipende dall’impegno di lavoratrici e lavoratori. Banco Bpm – sottolinea Colombani – non può pensare di realizzare i 215 milioni di euro di incremento dei ricavi del wealth management e life insurance con inaccettabili pressioni commerciali. D’altra parte preoccupa l’obiettivo di aumento della raccolta indiretta di almeno 20 miliardi di euro”.

“Va invece incrementata l’erogazione del credito. Il target degli impieghi a clientela, fissato nel precedente piano a fine 2024 a 121 miliardi, è previsto a 111 miliardi a fine 2026, poco al di sopra dei 108 miliardi del settembre di quest’anno. Insomma, servono più prestiti alla clientela e meno pressioni alla vendita. Riguardo all’incremento del 20% di lavoratrici in posizioni di vertice – conclude Colombani – verificheremo se dietro la pubblicazione di numeri e percentuali c’è davvero la volontà di realizzare la parità di genere”.

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