Annamaria Furlan, lavorare sicuri per non vanificare sforzi degli italiani

Annamaria Furlan interviene sulla Fase 2 e sulla ripartenza del Paese. Sono Il Dubbio e il Messaggero Veneto a dare spazio alla segretaria generale della Cisl con due distinte interviste. I titoli dei quotidiani saldano le esigenze economiche a quelle sanitarie. “Furlan: la fase 2 può attendere, chi lavora deve farlo in sicurezza”, scrive Il Dubbio che nel sottotitolo aggiunte «capiamo le imprese ma siamo tutti sulla stessa barca. Non possiamo vanificare il lavoro fatto finora: faremmo un errore tragico per tutto il Paese». Da parte sua Il Messaggero Veneto rilancia «L’appello dal vertice della Cisl: Avanti ma in sicurezza per non vanificare tutto».

Sul Dubbio è il giornalista Carlo Forte a firmare l’intervista che sollecita Annamaria Furlan sui costi altissimi che il paese sta pagando in termini di vite umane e crisi economica. «Il nostro pensiero non può che andare in questo momento alle famiglie che hanno perso, in queste giornate terribili, i loro cari. Una tragedia nazionale (…) La nostra vicinanza va poi ai medici, agli infermieri, al personale della sanità pubblica. Sono persone straordinarie che meritano un plauso generale di tutti gli italiani. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha sottolineato in questi giorni l’impegno, la generosità, l’umanità di tutti i nostri operatori sanitari, ricordando che la qualità della vita e gli stessi diritti fondamentali della persona sono strettamente legati alla capacità e all’universalità del servizio alla salute. Gli siamo grati per queste parole di saggezza, sensibilità, attenzione».

Il Dubbio evidenzia come Annamaria Furlan sia stata tra le prime a dire di aspettare per la riapertura. Per quali motivi? «Abbiamo convenuto con il Governo – risponde – che non ci sono ancora le condizioni per una ripresa delle attività lavorative. Tutti vogliamo che si riapra nel massimo della sicurezza e con le necessarie garanzie per la salute in tutti i luoghi di lavoro. Oggi è questa la priorità del sindacato». In un altro passo dell’intervista rilasciata a Carlo Forte Annamaria Furlan dice chiaramente che «Bisognerà discutere con le aziende come organizzare e redistribuire il lavoro in maniera diversa, più flessibile, cambiare anche radicalmente il modo di produrre in ambienti più salubri e senza eccessiva vicinanza tra i dipendenti, almeno fino a quando non sarà pronto il vaccino».

Uno sguardo al futuro per capire come affrontarlo e soprattutto per immaginare cosa dovrà essere. Questi due aspetti convergenti vengono rilanciati dall’intervista rilasciata da Annamaria Furlan a Maura Delle Case e pubblicata dal Messaggero Veneto. «L’emergenza economica determinata dal coronavirus – interviene la segretaria generale della Cisl – ha assunto dimensioni enormi e gravi. Abbiamo bisogno di una nuova Europa unita e solidale per affrontare la grave fase di recessione internazionale. Occorrono risorse straordinarie svincolate dai vecchi vincoli di bilancio. Per questo la Cisl ha predisposto un Manifesto in cinque punti nel quale abbiamo indicato a tutte le istituzioni e a tutta la politica le priorità per aprire una vera fase Costituente per una nuova Europa sulla scia dell’appello di Mario Draghi. Non ci sono oggi strade alternative: bisogna aumentare il debito pubblico, emettere eurobond per almeno tremila miliardi per finanziare un grane piano di investimenti pubblici, costruire un bilancio comune a livello europeo, concordare poi tra Governo e parti sociali una manovra economica in Italia di almeno 90 – 100 miliardi per sostenere l’occupazione, tagliare le tasse, reinvestire nella sanità pubblica, sbloccare tutti i cantieri per le opere pubbliche. Abbiamo tagliato 50 mila posti di lavoro nella sanità negli ultimi anni. Queste sono scelte che si pagano. Ora dobbiamo aprire una nuova fase nel Paese».