25 aprile in tempi di Covid, Furlan, oggi più che mai serve coesione nazionale

Il 25 aprile in tempo di emergenza da Coronavirus con il Paese che attende l’avvio della fase 2. «Ripartiamo dai valori della Repubblica». L’esortazione è della segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan che viene raccolta da La Nazione, Il Giorno, Il Dubbio, Conquiste del Lavoro e on line da Interris.

«Anche quest’anno, in un momento particolarmente grave e difficile per tutti gli italiani, ricorderemo il 25 aprile, una storica data che ha segnato la rinascita civile e morale del nostro Paese». Lo scrive in una nota Annamaria Furlan che prosegue: «Oggi non ci saranno a Milano ed in altre città italiane, manifestazioni di piazza, comizi, cortei. Ma siamo convinti che tanti italiani esporranno dalle loro finestre e dai balconi il tricolore intonando “Bella ciao”, un modo per collegare il ricordo della nostra ritrovata libertà con la speranza di uscire presto dall’incubo della pandemia e da una crisi economica  forse senza precedenti (…) Come 75 anni fa con il nazifascismo, non dobbiamo né possiamo arrenderci contro un nemico spietato che ha portato lutti e dolore in migliaia di famiglie italiane a cui siamo profondamente vicini. Oggi più che mai abbiamo bisogno di unità, di coesione nazionale, di solidarietà per affrontare la fase difficile di una nuova ricostruzione».

Annamaria Furlan invita a non disperdere le energie di queste giornate simbolo come il 25 aprile «per prepararci bene alla “fase due”, ma con una strategia ed una regia nazionale chiara. Non possiamo andare in ordine sparso. Abbiamo siglato un accordo positivo con il Governo e le associazioni imprenditoriali che rafforza ed amplia il Protocollo nazionale del 14 marzo per garantire una ripartenza delle attività in assoluta sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro. Una sintesi equilibrata e responsabile. Ma occorrerà ripensare anche il nostro modello dei servizi, dei trasporti pubblici, i tempi e lo stile della nostra vita, aprendo tavoli di confronto con le Regioni ed i Comuni. Abbiamo bisogno di riorganizzare il lavoro e gli orari, con una maggiore partecipazione alle scelte delle aziende. Ma, soprattutto – rimarca la segretaria generale della Cisl – occorre uno sforzo straordinario dello Stato che deve puntare a grandi investimenti pubblici per salvare l’occupazione. Bisogna garantire la liquidità alle imprese, rifinanziare gli ammortizzatori sociali, rafforzare il sistema sanitario».

Per Annamaria Furlan è arrivato «il momento di sbloccare tutti i cantieri, far partire una grande modernizzazione del Paese nel settore delle infrastrutture materiali ed immateriali, nella scuola, nella ricerca, nel digitale, nella formazione delle nuove competenze, nell’innovazione, nella tutela del territorio, dell’ambiente e dei beni culturali. Bisogna uscirne tutti insieme, con il sostegno concreto e speriamo finalmente solidale dell’Europa. Ma cambiando le cose in meglio: più lavoro, più giustizia sociale, più integrazione e rispetto Non c’è un prima ed un dopo.  Significa anche contrastare i “virus” della violenza, della discriminazione, del razzismo, dell’odio verso chi  è “bollato” come diverso. Sono i principi fondamentali – ribadisce Annamaria Furlan – che insieme al diritto al lavoro ed alla centralità della persona ritroviamo nella Costituzione e su cui si fonda la nostra Repubblica. Da lì bisogna ripartire per superare anche questa fase difficile. Le condizioni di vita possono cambiare solo con un cammino collettivo di partecipazione, di speranza, di solidarietà, proprio come avvenne con le lotte per la Liberazione settantacinque anni fa».