Anci Umbria prende posizione sugli effetti della revisione commerciale degli istituti di credito sul territorio nazionale. L’ultimo report sulla desertificazione bancaria, elaborato dalla Fondazione Fiba di First Cisl, ha spinto il presidente Federico Gori a denunciare “il pericoloso fenomeno” che affligge i piccoli comuni della regione.
Il quotidiano La Nazione si è occupata della presa di posizione del massimo esponente delle municipalità umbre rilanciando i dati dell’Osservatorio di First Cisl che giustificano l’allarme. “Al 31 dicembre 2024 – si legge – sono 32, circa un terzo del totale, i comuni umbri rimasti senza sportelli bancari, con un incremento del 4,3% rispetto all’anno precedente”. “Come Anci Umbria – evidenzia Gori a La Nazione – chiediamo alla Regione Umbria l’istituzione di un tavolo tecnico per limitare il più possibile questa situazione e individuare soluzioni alternative in grado di invertire il trend. Queste misure dovranno essere condivise e supportare da tutti i livelli istituzionali. Non si tratta esclusivamente di desertificazione bancaria, postale o di altri servizi essenziali per la vivibilità dei territori marginali, considerando che l’Umbria è sempre più caratterizzata da aree interne, ma di una questione più ampia: prendersi cura della nostra comunità regionale, senza distinzioni di ordine demografico o di luogo di residenza. Credo che sia giunto il momento di cercare concretamente una soluzione al problema che riguarda cittadini e imprese che, con tenacia, provano a resistere, soprattutto nei territori marginali e fragili, nonostante un’economia e una società in rapido cambiamento”.
L’XI Report sulla desertificazione bancaria di First Cisl aggiornato al 31 dicembre 2024
I dati e i grafici descrittivi della desertificazione bancaria in Umbria