Protocollo sicurezza, Furlan, negoziato non facile ma accordo garantisce tutti

“Bloccare subito la strada al contagio” è il titolo con il quale Il Secolo XIX si occupa del protocollo sicurezza siglato tra la Presidenza del Consiglio e le organizzazioni sindacali. A parlarne, sul quotidiano genovese, è la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan che esordisce così «il negoziato col governo è stato molto impegnativo e lungo. Ma mentre discutevamo il mio pensiero andava ai nostri medici, alle donne e agli uomini che lavorano nella sanità tutte le notti, che ci chiedono di aiutarli ad affrontare questo momento così difficile. Sono loro che hanno chiamato governo, sindacati e associazioni datoriali a un atto di responsabilità, che è arrivato».

Il ragionamento di Annamaria Furlan è molto articolato, come si può leggere anche su Avvenire, che chiede se il governo non poteva intervenire prima: «Noi abbiamo raccolto e fatto nostre le legittime preoccupazioni di milioni di lavoratori italiani di fronte a una grave emergenza sanitaria che minaccia tutti. Il governo ha fatto bene a promuovere questa intesa molto positiva tra le parti sociali. Non è stata una passeggiata. Ma alla fine è prevalso un senso di comune responsabilità e di positiva unità che ci porterà ad adottare quelle soluzioni straordinarie e urgenti di controllo che potranno favorire il contrasto nei luoghi di lavoro alla diffusione del virus. Tutto in ragione delle specificità di ogni singola realtà produttiva e delle situazioni territoriali».

Su La Stampa Annamaria Furlan batte sul tema della sicurezza «L’accordo parte dalla consapevolezza che l’unico modo per vincere questa battaglia è fermare il contagio. E questo deve essere fatto attraverso la responsabilità individuale, ma anche attraverso un accordo che crei le condizioni per rendere i luoghi di lavoro sicuri. Il centro dell’accordo è esattamente questo: la salute della persona e la sicurezza del luogo di lavoro. Non a caso abbiamo convenuto che qualora le imprese non siano ancora a posto si sospende il lavoro per i giorni necessari a renderle sicure, se del caso usando gli ammortizzatori sociali. Non è stato un passo semplice, ma alla fine il risultato è assolutamente positivo. Siamo tutti d’accordo che il primo punto è la salute del lavoratore e del cittadino. Il resto viene dopo».

Il quotidiano torinese, che pubblica l’intervista curata da Roberto Giovannini, si pone il quesito se con le nuove regole stabilite sia garantita la sicurezza dei lavoratori. «Credo sia un buon protocollo. Se sarà osservato dalle imprese e ovviamente dai singoli lavoratori – dice Annamaria Furlan – risponde davvero a tutte le indicazioni sanitarie, e permette una gestione comune della sicurezza sul lavoro in un momento così importante, e per molti aspetti tragico, della vita nazionale. I contenuti sono molto chiari, creano una condizione di dialogo e di confronto continuo tra le strutture sindacali nei luoghi di lavoro, i responsabili della sicurezza e ovviamente l’azienda, responsabilizzando tutti».

La Stampa chiede se l’intesa verrà alla fine rispettata. “Il governo si è impegnato per quanto di sua competenza a far rispettare e attuare tutti i punti di questa intesa in tutti i luoghi di lavoro. Naturalmente molto dipenderà dalle misure urgenti che lo stesso Esecutivo adotterà per gli ammortizzatori sociali per tutto il territorio nazionale».

L’emergenza Coronavirus sta comportando anche la modifica dei canoni tradizionali del lavoro. Lo fa notare il giornalista di Avvenire Maurizio Carucci che chiede cosa del lavoro agile al termine di questo periodo critico. “Il nostro obiettivo è quello di far diventare questa esperienza un banco di prova e una sperimentazione concreta delle grandi opportunità del lavoro agile in tutti i settori produttivi. È uno strumento moderno che va incentivato e si deve usare non solo per l’emergenza, ma per conciliare esigenze produttive familiari, per promuovere la digitalizzazione e una diversa organizzazione del lavoro, per migliorare la qualità della vita e dell’ambiente. Può diventare davvero una vera rivoluzione.

Su Avvenire, la riflessione di Annamaria Furlan tocca anche il tema dei congedi e quello dei tempi di conciliazione famiglia-lavoro. «Anche questa è una cosa su cui ci siamo battuti per affrontare questa emergenza. Da una parte consolidare gli strumenti di protezione universale, come la cassa in deroga estesa e potenziata su tutto il territorio nazionale, capace di coprire e includere tutte le tipologie contrattuali e le realtà produttive di ogni dimensione. Dall’altra sostenere le famiglie, con il rafforzamento dei congedi parentali e lo stimolo al lavoro agile. Nessuno si deve sentire abbandonato in questa emergenza».

Dalla sicurezza all’economia. La Stampa sollecita la segretaria generale della Cisl su decreto del decreto legge governativo di sostegno all’economia. «Ovviamente valuteremo quando verrà pubblicato. Ma dalle interlocuzioni che abbiamo avuto col governo in questi giorni – aggiunge Annamaria Furlan – ci pare possa essere un buon provvedimento, che garantirà il reddito per ogni lavoratore e darà sostegno a tutte alle imprese, di ogni settore e di ogni dimensione, che darà risposte anche per il lavoro autonomo e quello stagionale. Direi che le risorse stanziate, rispetto alle ipotesi iniziali, hanno una consistenza che ci fa ben sperare. Per noi è fondamentale che ogni lavoratore, ogni lavoratrice abbia la serenità di avere un reddito sicuro».

Lo stato di emergenza è continuo, fa notare in chiusura, il quotidiano piemontese, Roberto Giovannini chiede quanto possa reggere il sistema produttivo. «Abbiamo una buona rete di imprese nel nostro Paese, grandi e piccole-medie, e abbiamo avuto la capacità di rialzarci in tanti momenti difficili. Se anche in questo momento di difficoltà daremo alle imprese gli strumenti economici e fiscali per superare questo momento, ci sono le condizioni perché a questa terribile crisi sanitaria non segua una crisi economica altrettanto terribile. L’accordo serve anche a questo: non chiudere le fabbriche, ma creare le condizioni per farle rimanere aperte in sicurezza. Non è ammissibile – conclude la segretaria della Cisl Annamaria Furlan – che i luoghi di lavoro non siano sicuri, che si possa andare avanti facendo finta di niente. Per garantire la ripresa e garantire anche le nostre imprese è decisivo che i luoghi di lavoro siano sicuri».

 

Qui il Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro

Qui la scansione del documento firmato

Su www.firstcisl.it/coronavirus le informazioni sull’emergenza Coronavirus attraverso i comunicati e le circolari del Sindacato