I lavoratori di Itas Mutua Genova avversano il piano industriale 2020-2022 del gruppo trentino che, affermano la organizzazioni sindacali, «prevede il dimezzamento della sede di Genova» con «trasferimenti coatti a Trento e Milano per 100 lavoratrici e lavoratori». Lo si legge sul sito Tutto Intermediari.it
Questi i motivi della protesta che nei giorni scorsi, a Genova, ha portato in piazza i 200 dipendenti. Le organizzazioni sindacali First Cisl, Fisac Cgil, Fna, Snfia e Uilca hanno evidenziato che l’azione dell’azienda equivale ad una «forzatura inconcepibile per una Mutua che a parole mette al centro il benessere dei dipendenti. Nei fatti si tratta di veri e propri licenziamenti mascherati».
Il sito riporta una nota dei sindacati che, nel corso della giornata di sciopero, sono stati dai rappresentanti politici del consiglio comunale e della giunta comunale di Genova che hanno ribadito «l’intenzione di contattare i vertici aziendali».
«Unanime la preoccupazione – scrive ancora Tutto Intermediari – per la scelta di colpire la sede genovese e comuni gli impegni a intervenire per esprimere il dissenso nei confronti di Itas rispetto alla prospettata manovra di trasferimento dei dipendenti; richiedere ad Itas l’apertura di un tavolo con le istituzioni e OO.SS. per mettere in campo ogni soluzione che determini il ritiro del piano di riorganizzazione; contattare i parlamentari liguri di ogni forza politica al fine di sollecitare l’intervento del Governo».
«Le rappresentanze sindacali aziendali di Genova hanno sottolineato come nei giorni scorsi siano «state depositate due interrogazioni parlamentari da parte degli onorevoli Raffaella Paita e Luca Pastorino ai ministri Patuanelli (Sviluppo Economico) e Catalfo (Lavoro e Politiche Sociali) al fine di ottenere un chiarimento sul “caso Itas Mutua”».