Abi e sindacati rivedono il protocollo sull’emergenza Covid-19 decretando che in banca si va per appuntamento e solo per le operazioni indifferibili. I datori di lavoro devono approntare una serie di ulteriori accorgimenti per fronteggiare il rischio di contagio da coronavirus.
All’indomani di un confronto in videoconferenza avvenuto tra le organizzazioni sindacali del credito Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, UIlca e Unisin, giornali e siti online danno risalto a quanto ridefinito e alla nuove misure concordate. Il Sole 24ORE apre la rassegna dei titoli “Intesa Abi-Sindacati. Appuntamenti obbligatori e mascherine per i bancari”. Al Sole fa eco il Corriere della Sera che titola “Clienti in banca solo su appuntamento”. Sulla stessa linea Milano Finanza “Abi-sindacati, in banca su appuntamento”. L’Arena sottolinea un altro aspetto nel suo titolo “Banche, appuntamenti e operazioni online. E per i pagamenti delle pensioni Federcasse chiede di scaglionare come si fa già per Poste Italiane”. Si concentra sulle criticità riscontrare negli sportelli bancari La Nuova del Sud che scrive “Nelle banche mancano guanti, gel e mascherine”. Con il suo titolo La Sicilia rimarca che “In tutte le banche si va solo per appuntamento”.
Anche sulla rete scorre il messaggio che viene fuori dall’intesa raggiunta. Affaritaliani rilancia una nota di AdnKronos titolando “Coronavirus, accordo sindacati-Abi: in banca solo su appuntamento” mentre Borsa Italiana rilancia una nota de Il Sole 24 ORE Radiocor Plus che evidenzia come agli inizi del prossimo mese ci sarà un confronto di verifica tra organizzazioni sindacali e Abi, questo il titolo “Coronavirus: accordo Abi-Sindacati, nuovo incontro il 2 aprile”. Un altro elemento è rimasto sullo sfondo del confronto in Abi, lo mette in evidenza nel suo titolo Finanza Report che scrive “Banche: sciopero scongiurato ma si entra con appuntamento””.
In sintesi il nuovo protocollo prevede, come si legge sul comunicato unitario, “l’accesso della clientela in banca è solo con appuntamento su tutto il territorio nazionale” garantendo “la distanza di sicurezza pari ad almeno un metro nelle filiali tra il personale e gli utenti, in attesa dell’approvvigionamento di dispositivi di protezione individuale, in particolare di mascherine”.
L’intesa prevede altresì “l’installazione di barriere in plexiglas e impegno ad acquistare, nel più breve tempo possibile, i dispositivi di protezione individuale da distribuire soprattutto alle lavoratrici e ai lavoratori con contatto con il pubblico, a partire dalle zone a maggior rischio di contagio”.
La nuova intesa va a rivedere l’accordo firmato il 16 marzo da Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin adottato per assicurare la prevenzione, il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 nel settore bancario.