Contratto, Colombani, opportunità anche per il Sud

Con l’accordo firmato a dicembre con l’Abi il contratto nazionale dei bancari ha confermato la sua centralità nel settore. Un risultato non scontato se si considera la tendenza alla destrutturazione che da tempo contraddistingue i principali gruppi del Paese. “Per questo ci siamo battuti con gli altri sindacati e per questo possiamo parlare adesso di un contratto di svolta”, ha sottolineato il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani parlando davanti agli attivi unitari convocati oggi a Bari, alla vigilia dell’apertura delle assemblee nelle quali, fino al 13 marzo, i lavoratori saranno chiamati ad esprimersi con il loro voto.

Il lavoro, ovviamente, non è finito. I sindacati sanno che già nelle prossime settimane si presenteranno delle sfide rilevanti, a cominciare dai piani industriali di UniCredit e Ubi. Così hanno messo le mani avanti, chiedendo la certificazione delle uscite e, soprattutto, un patto per l’occupazione giovanile. Occupazione che è in cima alle priorità anche riguardo alla Popolare di Bari, per la quale, dopo anni di gestione disinvolta, si profila un salvataggio non privo di insidie.

Lo schema messo a punto dal governo con l’intervento del Mediocredito Centrale accanto al Fitd ci convince – ha ribadito Colombani – così come siamo favorevoli alla nascita di una banca di investimento per il Sud”. In ogni caso per un giudizio definitivo sarà dirimente il piano industriale: “Non accetteremo un piano incentrato sul taglio dei costi, quello di cui la Popolare di Bari ha bisogno per rimettersi in piedi è investire sul capitale umano, a cominciare dalla riqualificazione professionale dei lavoratori”. In ballo non c’è solo il futuro dei dipendenti della banca, ha aggiunto Colombani, ma anche “quello dell’economia del territorio e di tutto il Mezzogiorno, che paga il prezzo, oltre che della crisi, della desertificazione bancaria”. Pure su questo versante “il contratto nazionale offre un’opportunità importante con il potenziamento del contributo del Fondo per l’occupazione alle assunzioni nel Sud. Ma è evidente che per coglierla serve da parte delle banche un salto culturale”.

La vicenda dell’istituto pugliese offre poi lo spunto per riflettere sui crack bancari che si sono susseguiti negli ultimi anni, sui loro protagonisti, sui danni subiti dai lavoratori e dai risparmiatori. Danni per i quali nessuno ha pagato. “Spetta alla magistratura accertare le responsabilità penali, lo dico anche alla luce degli ultimi provvedimenti che hanno coinvolto gli ex vertici della Popolare di Bari. Certo è – ha ammonito Colombani – che il sindacato non può limitarsi a registrare passivamente quanto avviene. Per questo siamo tornati a proporre l’introduzione del reato di disastro bancario: è ora di archiviare l’era dell’impunità. Vedo che la nostra proposta, avanzata già con il manifesto AdessoBanca!, sta guadagnando consensi tra alcune forze politiche. È senz’altro un’evoluzione positiva, purché tutto ciò non serva solo a fare retorica ma si traduca in fatti”.

 

Tutte le informazioni sul rinnovo del Contratto nazionale dei bancari su www.firstcisl.it/adessocontratto