Repubblica, First Cisl, lavoratori non devono subire effetti gestione PopBari

L’edizione di Bari de la Repubblica torna sulle problematiche di Banca Popolare di Bari riportando le iniziative con le quali perfezionarne il salvataggio. “Pop Bari, ok di Mediocredito «Agiremo secondo mercato»” è il titolo del servizio che richiama le posizioni di First Cisl.

La redazione economica del quotidiano romano riporta che “il Consiglio di Amministrazione del Mediocredito Centrale, ha deliberato di sottoscrivere un accordo quadro con Banca Popolare di Bari e il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, che identifica i passaggi essenziali mediante i quali, nei prossimi mesi, potrà pervenirsi alla ristrutturazione della stessa Banca Popolare di Bari e alla sua ricapitalizzazione, con un intervento complessivo non superiore a euro 1,4 miliardi”.

Il quotidiano romano fornisce l’articolazione del piano d’interventi e le condizioni che devono verificarsi non tralasciando le considerazioni del segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani, che vengono rilanciate: “Basta impunità, è ora che chi ha responsabilità d’impresa paghi. Le vicende della Popolare di Bari e il rinvio a giudizio per bancarotta colpo sa di 14 ex dirigenti di Banca Etruria – sottolinea il leader dei bancari della Cisl – dimostrano che è più che mai necessario riordinare le troppe fatti specie di reato in materia economico-finanziaria oggi presenti nella nostra legislazione per evitare che si ripeta quanto è accaduto finora, e cioè che gli amministratori sfuggano sistematicamente alle maglie troppo larghe del sistema e che tutte le responsabilità ricadano sui lavoratori”.

La Repubblica evidenzia che per il sindacato “la soluzione è l’introduzione del nuovo reato di disastro bancario che First Cisl ha delineato nel manifesto AdessoBanca!”. E per restare in tema di Banca Popolare di Bari “il reato di disastro bancario – sottolinea Riccardo Colombani – avrebbe con tutta probabilità frenato i comportamenti che sono poi emersi e che hanno portato la banca sull’orlo del dissesto. Non dovrà toccare però ai lavoratori subire le conseguenze, visto che è a loro che si chiede di farsi carico di un rilancio”.