No molestie in banca, il seminario di First Cisl Puglia

Sala gremita ieri al palazzo della Città metropolitana di Bari, tante autorevoli voci per ribadire un solo punto: occorre impegnarsi tutti, a tutti i livelli, per diffondere una cultura di educazione e rispetto sul posto di lavoro, tra le persone e nei confronti delle donne.

I vari interventi, confermando che il fenomeno delle violenze, molestie e abusi di potere esiste anche nelle banche, hanno sottolineato come esso rimanga sommerso – come in tutte le realtà lavorative; pochissime sono le donne che denunciano e quando lo fanno, spesso, pagano in prima persona.

Un fenomeno agghiacciante a guardare i dati statistici, illustrati dal segretario di First Cisl Puglia Pasquale Berloco in apertura, e approfonditi da Daniela Frasca, funzionaria della Direzione territoriale del lavoro, nel suo accurato intervento.

Al centro la “Dichiarazione congiunta in materia di molestie e violenza di genere sui luoghi di lavoro” firmata con Abi nel febbraio scorso, fortemente voluta dalle organizzazioni sindacali e in particolare da First Cisl. Vilma Marrone, responsabile nazionale della Struttura donne e politiche di parità First Cisl, ne ha ripercorso le tappe che hanno portato alla firma, sottolineando aspetti salienti e i punti di forza dell’articolato.

“Il nostro settore è deontologicamente confederale perché – relativamente alla gestione del risparmio -viene citato nella Costituzione all’art. 47, ed è naturale che ciò che discutiamo negli accordi e nei contratti del credito abbia ricadute e implicazioni in tutta la società. In particolare, le nostre politiche di genere sul lavoro possono fare da apripista per gli altri settori con effetti positivi nella società civile”, ha dichiarato Riccardo Colombani, segretario generale di First Cisl nell’intervento finale.

“Il protocollo va integrato in ogni singola realtà aziendale, diffondendo una cultura organizzativa improntata al rispetto della piena dignità delle persone e alla prevenzione attraverso la definizione di efficaci modalità di emersione delle situazioni di disagio e l’attivazione di concrete forme di sostegno”, ha concluso Colombani.