Colombani su Avvenire, i lavoratori devono entrare negli organi di controllo

«Inutili le polemiche. Serve un garante pubblico nei Cda»: è con questo virgolettato che il quotidiano Avvenire titola una lunga intervista di Maurizio Carucci al segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani. “Non mi appassiono alle polemiche politiche di queste ore. Mi preoccupano molto di più le sorti dei lavoratori, dei risparmiatori e dei territori», ha detto al giornalista il leader dei bancari della Cisl in merito alla crisi che ha investito la Banca Popolare di Bari.

Di seguito il testo integrale dell’intervista a Riccardo Colombani:

Cosa chiede al governo?

Intanto di agire in fretta. Lo stallo che si è registrato in Consiglio dei ministri va superato, perché le divisioni tra le forze di maggioranza non devono pregiudicare il salvataggio della banca.

Come salvare la Banca Popolare di Bari?

La strada da seguire è quella già percorsa per Carige, per la quale si era intervenuti per decreto con garanzie statali sull’emissione di obbligazioni. È necessario che sia allestita un’operazione di sistema che veda al centro il Fitd, ossia il Fondo interbancario di tutela dei depositi.

Qual è l’impegno del sindacato?

First Cisl è impegnata a tutelare i lavoratori in questo momento difficile. Vigileremo affinché qualsiasi soluzione sia nel segno della responsabilità: in ballo c’è il destino di una banca di fondamentale importanza per la società e l’economia del Mezzogiorno.

Si possono prevenire queste situazioni?

Già a febbraio dell’anno scorso avevamo lanciato “AdessoBanca!”, il Manifesto di Cisl e First Cisl. Sei proposte per contribuire a riportare le banche al servizio di uno sviluppo economico socialmente orientato. In particolare, attuando l’articolo 46 della Costituzione, si dovrebbe inserire un rappresentante dei lavoratori negli organi sociali elettivi di controllo quali il consiglio di sorveglianza o il collegio sindacale. Inoltre sarebbe determinate la presenza di un garante pubblico nominato dal Tesoro nei Cda o nei consigli di gestione. Soprattutto negli istituti di credito di medie e grandi dimensioni.

Eppure la condizione della Popolare di Bari era conosciuta da qualche anno…

È vero. Ma è anche utile ricordare che non ci fu “aiuto di Stato” nei fondi concessi dal Fitd alla Popolare di Bari per il salvataggio di Banca Tercas nel 2014. La Corte di giustizia Ue, accogliendo il ricorso dell’Italia e della Popolare barese, sostenuto dalla Banca d’Italia, ha annullato la decisione della Commissione Ue. Purtroppo l’istituto di credito pugliese sta pagando anche questi ritardi. Tuteleremo sicuramente i lavoratori che sono incolpevoli per responsabilità da attribuire ad altri. È indispensabile che le autorità intervengano a sostegno dei risparmiatori evitando fughe dalla banca.”