Banca Popolare di Bari, First Cisl contro esuberi e per soluzione crisi

Banca Popolare di Bari non esce dallo stato di emergenza continuando ad occupare le pagine dei giornali. Sulla complessa situazione si concentra l’interesse del Corriere del Mezzogiorno che titola: “Pop Bari, lite sugli esuberi e prestiti irregolari. Niente sconti a De Bustis”. Firma l’articolo Salvatore Avitabile che nel richiamo di prima pagina evidenzia come sindacati e azionisti attacchino l’istituto di credito pugliese per le politiche dei tagli al personale e per le concessioni di affidamenti. Il servizio muove dalle dichiarazioni dell’amministratore delegato di Banca Popolare di Bari, Vincenzo De Bustis, rilasciate in un’intervista al Corriere della Sera.

«Troppi prestiti irregolari alla base della crisi» ha argomentato De Bustis al quotidiano milanese, facendo però comprendere, come scrive Avitabile, che “Pop Bari potrà salvarsi nonostante la banca abbia perso un miliardo di euro”. Il nuovo piano industriale ha l’obiettivo di sfoltire l’organico, ben 800 dipendenti sul totale di 3.000 unità che, dice De Bustis, «saranno gestiti senza far perdere lo stipendio a nessuno». Queste considerazioni hanno elevato la soglia di attenzione dei “sindacati oltre che dei risparmiatori e degli azionisti. I primi dicono un secco «no» agli esuberi del personale, secondi e terzi chiedono pronti ristori”.

La vicenda è in continua evoluzione e registra un nuovo intervento di First Cisl che ne segue gli sviluppi. «Ottocento esuberi? una dichiarazione esagerata dettata dall’affanno del management che è in difficoltà – dice Pasquale Berloco, segretario generale di First Cisl Puglia – Se così fosse, chiuderebbe un terzo degli sportelli esistenti. Pop Bari è in una situazione drammatica, visti i numeri. Sono da un anno fuori dalle regole e operano sotto i limiti della normativa della Bce, tollerati anche dalle autorità di vigilanza. Da due mesi, inoltre, stiamo aspettando il piano industriale».

Sulle prospettive future di Pop Bari Pasquale Berloco disegna un percorso come avvenuto per Banca Carige: «È necessario l’intervento del Fondo di tutela dei depositi che fa fronte alle crisi bancarie. E il traghettatore dovrebbe essere Mediocredito. Poi si vedrà come si evolverà la situazione, per capire se ci saranno investitori in grado e interessati a gestire la banca».

First Cisl punta la sua attenzione sulla questione esuberi che affronta con posizione chiara. «Alzeremo un muro di resistenza – assicura il segretario generale di First Cisl Puglia, Pasquale Berloco – anche perché nella banca non sono tanti i dipendenti che hanno requisiti per il prepensionamento o per essere coinvolti in operazioni di alleggerimento del personale con gli esodi. Gli addetti di Banca Popolare di Bari hanno già vissuto stagioni di solidarietà, hanno già pagato un caro prezzo. Non è giusto che ci siano ulteriori decisioni contro di loro anche perché sarebbero vittima di errori dei manager precedenti come del resto ha spiegato lo stesso ad De Bustis».