UniCredit Services, deregolamentazione degli orari non più sostenibile

“Da qualche tempo in Unicredit Services assistiamo ad una deregolamentazione degli orari non più sostenibile: il diritto alla disconnessione è completamente ignorato dall’Azienda che pretende prestazioni ad ogni ora del giorno e della notte”; è quanto si legge in un comunicato delle segreterie di coordinamento di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin di Unicredit Services.

“L’ultima richiesta in ordine di tempo – segnalano i sindacati – riguarda la proibizione al rilascio, nel normale orario di lavoro, dei passaggi di software in produzione, anche di minimo impatto, obbligando che vengano effettuati fuori dal business hours (ore 7-18) e costringendo i colleghi, anche nei casi di ordinaria e normale manutenzione, a lavorare alle 6 del mattino o dopo le 18”.

“Tutto ciò – si legge nel comunicato – avviene senza una comunicazione ufficiale (ordine di servizio), ma attraverso semplici email, mettendo anche i colleghi a rischio di provvedimenti disciplinari in caso di errori. Denunciamo che questi orari, siano stati introdotti senza aver esperito le relative procedure previste dal CCNL”. Eventuali nuovi orari di lavoro, a seguito di mutate necessità aziendali, si potranno realizzare “solamente dopo aver esperito la necessaria e approfondita procedura sindacale e riconoscendo indennità di reperibilità, di turno e/o extra standard, straordinari e riposi compensativi adeguati anche per i Quadri Direttivi”.

Ritenendo che “spostare queste attività su consulenti che operano in azienda a tutte le ore, sia una violazione del CCNL in tema di area contrattuale”, i sindacati chiedono “che venga dato seguito alle nostre reiterate richieste di avere una mappatura aggiornata degli uffici dove si svolgono attività in regime di reperibilità e il relativo numero di lavoratori, nonché di poter controllare il lavoro straordinario”.

“Vogliamo che sia fatta la massima chiarezza in tempi brevissimi – concludono Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin – perché la situazione non è più sostenibile, in caso contrario metteremo in atto tutte le iniziative del caso. Non si possono scaricare sui Lavoratori le inefficienze derivanti da una disorganizzazione ormai cronica, dovute alle scelte di un top management sempre più in confusione”.

 

Il comunicato delle segreterie di coordinamento di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin di Unicredit Services