Piano Bper in Sardegna, per i sindacati è inaccettabile, impoverisce territorio

I sindacati non hanno accolto bene il piano di ristrutturazione di Bper. La Sardegna è la regione maggiormente interessata alle ricadute delle scelte che la banca emiliano-romagnola sta per prendere. Della reazione sindacale si occupano L’Unione Sarda e La Nuova Sardegna che rispettivamente titolano “Piano industriale Bper, la rabbia dei sindacati” e “Esuberi nell’isola, sindacati in piazza contro il piano Bper”.

“Secondo Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin – scrive L’Unione Sarda – saranno 600 i lavoratori sardi del Banco di Sardegna disponibili al prepensionamento, mentre altri 190 sono considerati in esubero a fronte di 410 posti di lavoro da coprire. Le sigle esprimono disappunto «per le delibere che prevedono lo spostamento di lavorazioni dalla Sardegna verso la Penisola». «È inaccettabile osservano che intere lavorazioni vengano spostate da zone depresse del Paese a vantaggio di territori fra i più ricchi di Italia»”.

Il Piano industriale che prevede un esubero strutturale di 1.300 unità vedrà infatti la Sardegna dare il maggior contributo. «Il Gruppo ha deciso di trasferire lavorazioni dalla Sardegna e dal Mezzogiorno, lasciandosi le mani libere per le assunzioni nella provincia di Modena, penalizzando la Sardegna di 350 posti di lavoro che sarebbero potuti essere destinati a giovani sardi».

Le organizzazioni sindacali non intendono stare ferme e, come scrive La Nuova Sardegna, “per protestare contro il piano i sindacati, domani dalle 9 alle 13, faranno volantinaggio all’ingresso delle sedi del Banco di Sardegna e delle Università di Cagliari e Sassari, comprese le sedi di Nuoro e Oristano del Banco. A Sassari, volantinaggio oltre che davanti alla sede centrale del Banco anche a quella della Fondazione di Sardegna, secondo grande azionista del Gruppo Bper”.