“Conti in chiaroscuro nei primi sei mesi per Unicredit, che paga pegno in Borsa”. È questo l’attacco dell’articolo di Francesco Spini dal titolo “UniCredit fa più utili ma prevede meno ricavi. Il titolo scivola in borsa”. “Il gruppo – si legge su La Stampa – chiude il secondo trimestre con utili da 1,9 miliardi, in crescita dell’81% rispetto all’anno prima. Un risultato che beneficia della vendita del 17% di Fineco per 1,17 miliardi controbilanciati però dalle minusvalenze da 178 milioni per la cessione dei campi eolici di Ocean Breeze a Macquarie e da 173 milioni relativi ad altre posizioni problematiche cedute. Oneri, questi ultimi, che impediscono al gruppo di centrare le previsioni degli analisti, che, in media, contavano di vedere profitti per 2,13 miliardi”.
Sulla presentazione della semestrale non accolta trionfalmente dai mercati è intervenuto il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani che, come riporta il quotidiano torinese, chiama in causa l’amministratore di UniCredit Mustier accusato di “ambiguità sugli esuberi”.
Sulla versione online de Il Messaggero Riccardo Colombani chiede di mettere un freno alla confusione “Basta mezze verità – dice – vogliamo chiarezza»