Colombani su UniCredit, grave ipotizzare tagli mentre si tratta per contratto

“Unicredit potrebbe tagliare altri 10 mila dipendenti, dagli attuali 86 mila del gruppo presente in 14 Paesi europei”. Questo l’attacco dell’articolo del Corriere della Sera il cui titolo apre uno squarcio anche sulla rete italiana: “Unicredit, 10 mila esuberi. L’ipotesi dei tagli in Italia”. L’autore del servizio Fabrizio Massaro evidenzia che “La contrazione del personale, e il relativo risparmio dei costi, saranno tra i punti chiave del nuovo piano industriale che l’amministratore delegato Jean Pierre Mustier presenterà a dicembre a Londra, tre anni dopo il varo «Transform 2019» che era basato su un maxiaumento di capitale da 13 miliardi di euro, cessioni di asset importanti”.

Riprendendo le indiscrezioni di Bloomberg, non commentate da UniCredit, una buona parte dei tagli dovrebbe riguardare l’Italia “dove la banca impiega circa 35 mila dipendenti. Una delle strade – si legge sul Corriere – potrebbe essere non coprire il turnover”.

Sull’eventualità della pesante ristrutturazione è intervenuto al Corriere della Sera il segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani per il quale, se confermata, «una misura così drastica appare ancora più grave nel momento in cui i sindacati sono impegnati con l’Abi nella trattativa per il rinnovo del contratto nazionale».