Timori in Tercas e Caripe, First Cisl, da tempo attendiamo il piano industriale

“Tercas e Caripe, a rischio dipendenti e piccole filiali”, il titolo è del Messaggero che, nell’edizione abruzzese, scrive della preoccupante “situazione della Banca Popolare di Bari per la sorte dei mille dipendenti di Caripe e Tercas, le due banche abruzzesi inglobate dai pugliesi. Si temono ripercussioni a livello occupazionale e i tagli che si potrebbero apportare alle filiali soprattutto minori, quelle di montagna ad esempio, dove la desertificazione e il sisma hanno fatto già tanto male”.

Firma l’articolo Maurizio Di Biagio, che rilancia la posizione di First Cisl, la quale chiede un tavolo di confronto. «Siamo anche in attesa del piano industriale che aspettiamo da inizio anno – precisa il segretario regionale di First Cisl Abruzzo, Claudio Bellini – che di sicuro presenterà aspetti di lacrime e sangue, a partire dalla cessione della Banca di Orvieto che dovrà sopperire alla situazione economica di bilancio». Bellini, evidenzia il quotidiano romano, “si attende tagli sul personale, come è ovvio in queste circostanze, ma ancora non si comprende appieno che portata questa misura potrà avere con le conseguenti ripercussioni nel Teramano e anche nel Pescarese”.

«Dalle ipotesi sul campo – prosegue il segretario di First Cisl Abruzzo – potrebbero chiudere alcune filiali, con accorpamenti, e avere esuberi che potranno inizialmente essere gestiti col fondo di solidarietà oppure con quota 100 che sono già in cantiere ma non so se tutto ciò sia sufficiente per riportare la banca in utile, c’è molta più necessità di immettere nella Popolare capitali freschi. Le misure adottate in precedenza, compreso il blocco del versamento al fondo di pensione da parte dei dipendenti, non hanno prodotto risultati, tant’è che noi come Cisl l’abbiamo osteggiata non firmandola, non era questo il problema della banca». Per Bellini, esuberi a parte, problemi si registrano nell’organizzazione e nelle procedure «perché la banca è inesistente da questo punto di vista e le linee già tracciate non vengono rispettate».