Annamaria Furlan intervistata dal Mattino, manca un piano strategico per il Sud

“Non basta fare leva sull’orgoglio del Sud, manca un piano strategico”, lo ha dichiarato a Il Mattino la segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan. L’intervista al quotidiano napoletano è stata rilasciata in vista della manifestazione nazionale del 22 giugno a Reggio Calabria, che vedrà unite Cgil, Cisl e Uil sul tema “Ripartiamo dal Sud per unire il Paese”.  Al quotidiano campano, Annamaria Furlan ha detto che per il Sud “manca del tutto una svolta programmatica capace di affrontare il dramma di un’area del Paese che si allontana sempre di più, in termini di occupazione, servizi pubblici, sanità, scuola, formazione persino del livello di natalità”.

Fra i temi affrontati le tante crisi aziendali. Si va da Blutec ad Alcoa, dall’Ilva a Whirlpool, fascicoli aperti al Mise per la soluzione dei quali, ha affermato Furlan, “Non basta minacciare di revocare gli incentivi o convocare i tavoli. Bisogna anche indicare la soluzione, avere una strategia di politica industriale che finora non si è vista da parte del governo”.

Alla segretaria generale della Cisl Il Mattino ha sollecitato una risposta sulla lentezza nell’utilizzo dei fondi europei che per il Sud costituiscono un efficace strumento di sviluppo. “Ci sono delle responsabilità della classe dirigente del Sud. Ma – ha ribadito Annamaria Furlan – un punto deve essere chiaro: le risorse europee vanno utilizzate bene e rapidamente, ma non possono essere sostitutive della spesa ordinaria dello Stato.  Così come strumenti uguali per affrontare situazioni diseguali non offrono alcun vantaggio al Sud. Lo abbiamo visto con i fondi di industria 4.0 che sono andati quasi tutti alle imprese del Nord perché nel Sud non c’erano molte aziende in grado di utilizzare quello strumento”.

Nando Santonastaso ha concluso la sua intervista ad Annamaria Furlan chiedendo se si andrà avanti fino allo sciopero generale.  “Questo dipende dal governo. Se continuerà a non dare risposte, a non aprire un confronto vero e costruttivo con il sindacato, sarà inevitabile. Il tema del riequilibrio territoriale – ha ribadito la segretaria generale della Cisl – deve essere affrontato strutturalmente come una «questione nazionale», come più volte ci ha ricordato il Presidente della Repubblica Mattarella”.