Il sito “Borsa Italiana” si occupa della cessione di quote Fineco, decisa da Unicredit, rilanciando una nota de “Il Sole 24 Ore Radiocor Plus” che riporta le dichiarazioni del segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani: “Anche se uno dei suoi primi gesti come amministratore delegato di UniCredit fu quello di chiudere la sponsorizzazione della Champions League – dice Colombani -, non crediamo che Mustier intenda copiare le piccole squadre provinciali che vendono i talenti cresciuti nel vivaio per incassare plusvalenze: vogliamo dunque capire quali sono le logiche sottostanti alla cessione di Fineco, un gioiello che sin qui ha garantito altissimi profitti, ma non possiamo certo aspettare fino al 3 dicembre per sapere a quali trasformazioni dobbiamo prepararci col nuovo piano industriale, che sembra gia’ anticipato da questa mossa, perche’ altrimenti dovremmo preoccuparci per la futura tenuta reddituale e occupazionale”.
“A impensierirci – ha proseguito Riccardo Colombani su Yahoo Finanza che ha rilanciato Askanews – è il fatto che con la vendita di Fineco, due anni dopo quella di Pioneer, UniCredit assomiglia sempre più a una grossa rete distributiva transnazionale che vende prodotti di terzi: in una simile prospettiva un’aggregazione con un’altra realtà continentale, come può essere Commerzbank, non è inverosimile, ma è chiaro che aprirebbe scenari inediti per il nostro Paese, che si troverebbe con uno dei due più grossi player proiettato su una dimensione sempre più globale, e per lo stesso lavoro bancario. Da un gruppo connotato da una consolidata tradizione di dialogo sociale ci aspettiamo dunque un immediato coinvolgimento del sindacato, anche in chiave partecipativa, in merito all’evidente evoluzione della strategia”.