Ha suscitato grande interesse l’elaborazione di First Cisl dei dati di bilancio del primo trimestre del 2019 delle principali banche italiane. “La Sicilia” titola “Grandi banche: salgono gli utili ma continua taglio dipendenti”, gli fa eco “La Gazzetta del Mezzogiorno” con una titolazione simile, “Banche, salgono gli utili e i tagli del personale”.
“Le grandi banche continuano a macinare utili – si legge sulla Sicilia – anche in una congiuntura non favorevole ma non arrestano la riduzione dei costi del personale sotto forma di tagli di filiali e dipendenti. A scorrere i bilanci degli istituti di credito – sottolinea il quotidiano siciliano – è il sindacato First Cisl secondo cui però «il limone è spremuto» e se le banche continueranno a fare affidamento su quello e sulla cessione degli Npl non potranno aumentare i ricavi. Nei primi tre mesi dell’anno, così, le 5 maggiori banche del paese (Intesa Sanpaolo, UniCredit, Banco Bpm, Mps e Ubi) hanno totalizzato 2,7 miliardi di euro di utili netti complessivamente contro i 2,3 miliardi dell’ultimo trimestre del 2018”.
“Un risultato – riporta La Gazzetta del Mezzogiorno – indubbiamente positivo (anche se per le medie e le piccole la situazione non è così rosea, anzi esistono dei focolai di crisi ancora attivi vedi Carige), ma raggiunto a fronte di 2.850 posti di lavoro e 187 sportelli in meno. E tuttavia, secondo il segretario generale della First Cisl, Riccardo Colombani, non sono risultati sostenibili utilizzando la “medicina” del taglio costi personale. A marzo queste spese sono scese ancora del 3,7% rispetto agli ultimi tre mesi del 2018 e rappresentano ora solo il 34% dei proventi operativi contro il precedente 36,6%”.
Ma non è tutto perchè va preso in considerazione il dato dei crediti deteriorati “Le banche, come emerge dai dati della Banca d’Italia e dell’Abi, hanno compiuto molti passi avanti – sottolinea La Sicilia -. A marzo le nette sono scese a 31,7 miliardi di euro con un calo di 57 miliardi rispetto al picco della crisi di novembre. Tuttavia le percentuali di recupero dei crediti ceduti e cartolarizzati, come rilevato dalle aziende del settore Unirec, sono scese e la stagnazione non aiuta nello smaltimento”.
Anche il tema degli Utp (unlikely to pay, crediti con propabilità di inadempienza) rientra nell’analisi di First Cisl. Il fenomeno, rimarca “La Gazzetta del Mezzogiorno”, tocca “quelle aziende in crisi momentanea che avrebbero bisogno di tolleranza e magari di un nuova finanza per ripartire. Elemento cruciale per il tessuto delle Pmi italiane”.
“La Sicilia” rilancia l’appello del segretario di First Cisl, Riccardo Colombani che ribadisce “E’ il momento di rilanciare l’occupazione e i salari, come chiediamo nella piattaforma di rinnovo del contratto nazionale, e di sviluppare, grazie al personale, nuove forme di servizi utili alla clientela, magari sotto forma di consulenza finanziaria indipendente, scevra da ogni forma di pressione commerciale, in modo da dare slancio al gettito commissionale”.