Crisi Carige, situazione preoccupante, chiesto l’intervento del Governo

Sulla stagnante situazione di Carige le organizzazioni sindacali chiedono l’intervento del governo. Il quotidiano online “Il diario del lavoro” parla di “sdegno e preoccupazione” da parte di Fabi, First-Cisl, Cgil-Fisac, Uilca e Unisin che con una nota evidenziamo come “a poco meno di un mese dalla scadenza del termine ultimo fissato dalla Bce per delineare e rendere effettiva una soluzione privata allo stato di difficoltà in cui si trova l’azienda, nulla emerge circa le reali intenzioni di tutti i soggetti in causa, compreso un preoccupante silenzio da parte dell’attuale primo azionista della banca”.

“È stato passato il segno – sottolineano ancora i sindacati – e anche per evitare che si creino pericolosi precedenti nella categoria, chiediamo con forza l`intervento del Governo e delle istituzioni per la salvaguardia dei posti di lavoro e del benessere sociale”. Del fondo statunitense Blackrock le organizzazioni sindacali dicono che “sembra il solo soggetto ad essere rimasto interessato alle sorti della Banca, non può essere considerata una buona notizia, se questo comporta, come sembra, esuberi di duemila lavoratori, lo smembramento della rete commerciale e le esternalizzazioni di un gran numero di attività”.

“Se questa fosse la strategia Aziendale – conclude il diario del lavoro – comporterebbe una inaccettabile macelleria sociale. Un numero così elevato di esuberi, la chiusura del 50% delle filiali, la cessione a terzi della gestione degli Npl e degli Utp”. Condizioni che secondo Fabi, First-Cisl, Cgil-Fisac, Uilca e Unisin “non garantirebbero affatto la messa in sicurezza e il rilancio dell`istituto ma evidenzierebbero una neanche troppo nascosta intenzione di accaparrarsi soltanto il buono rimasto”.