Crisi Carige, Colombani non servono altri tagli ma dipendenti nel capitale

Entreare nel capitale di Carige per salvare e rilanciare la banca. L’idea del segretario generale di First Cisl, Riccardo Colombani viene rilanciata dal sito “Borsa Italiana” e da “Il diario del lavoro”.

La nota de “Il Sole 24 Ore Radiocor Plus” evidenzia come per Colombani i tagli di posti di lavoro aggiuntivi al piano industriale siano irricevibili.”Ogni ipotesi di eccedenze piu’ elevate sarebbe a maggior ragione inaccettabile perche’ prefigurerebbe licenziamenti mascherati o tagli retributivi insostenibili”. “Il commento di Colombani – riporta Borsa Italiana – e’ riferito alle ipotesi di riduzione del personale superiore ai 1250 esuberi previsti dal piano industriale presentato dai commissari straordinari a febbraio”. “Già i 1250 esuberi dichiarati dai commissari – prosegue Colombani – rendono poco realistica la volontarietà delle uscite considerato che quella soglia copre tutta la platea di chi può essere prepensionato perfino utilizzando quota 100”.

“E’ su questo che si basa la nostra contrarietà – continua Colombani su “Il diario del lavoro” -. Ogni ipotesi di eccedenze più elevate sarebbe a maggior ragione inaccettabile perché prefigurerebbe licenziamenti mascherati o tagli retributivi insostenibili”.
Risolvere la crisi di Carige e rilanciare l’istituto di credito ligure per proteggere economia ed occupazione. Il quotidiano online “riporta il punto di vista di Colombani. “Il nostro obiettivo è rilanciare Carige e riconsegnarla risanata al territorio e ai lavoratori, ma se vogliamo trattare alla pari con gli attuali o coi futuri detentori di quote del capitale della banca, senza pregiudiziali nei confronti di chicchessia, non c`è che una via: usare i 165 milioni del Fondo per l`occupazione del settore bancario ed entrare anche noi nel capitale di Carige per discutere del destino dei dipendenti prima che si scriva il nuovo piano industriale”.