Libero, banche, First Cisl, un anno da Ceo vale fino a 123 da impiegato

“Libero.it” rilancia una nota dell’agenzia “Ansa” che riprende le dichiarazioni del segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani sulla nuova commissione che andrà ad occuparsi di crisi bancarie. Nel commentare l’istituzione dell’organismo parlamentare, Colombani evidenzia che se “le retribuzioni dei vertici restano correlate solo agli obiettivi reddituali ci sarà sempre il rischio di pesanti pressioni commerciali sul personale per vendere prodotti finanziari che si rivelano nocivi per la clientela, dai bond subordinati ai diamanti”.

Giova ricordare che il rapporto di First Cisl evidenzia come “nelle banche la sproporzione retributiva rimane alta, ma a preoccuparci – rimarca Colombani – è soprattutto il fatto che i compensi dei top manager continuano ad essere legati solo ai risultati quantitativi, mentre è necessaria una svolta moralizzatrice che ne vincoli una parte a obiettivi di carattere sociale, a partire dalla tutela del risparmio, come abbiamo proposto insieme alla Cisl con il nostro manifesto AdessoBanca!”.

Molto dettagliata l’analisi elaborata dall’ufficio studi di First Cisl che riporta i dati puntuali sulle retribuzioni percepite dai manager bancari. “Il banchiere più pagato resta il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, che nel 2018, sommando tutte le varie voci retributive, incluso il fair value dei compensi in azioni, ha guadagnato quasi 5,7 milioni di euro, contro i 5,5 di un anno prima: sono poco più di 15.500 euro al giorno, mentre una figura media di Intesa Sanpaolo è pagata giornalmente 126 euro. Tra i vertici delle big five, il meno pagato è l’ad di Mps, Marco Morelli, che, per effetto delle la disciplina europea degli aiuti di Stato, ha avuto 489 mila euro contro gli 1,1 milioni del 2017, passando da 22,6 a 10,4 retribuzioni annue medie dei dipendenti del gruppo. Gli aumenti maggiori sono stati registrati nel Banco Bpm: l’ad Giuseppe Castagna ha avuto guadagni in crescita del 28%, da 1,8 a 2,3 milioni e i condirettori generali Domenico De Angelis (1 milione) e Salvatore Poloni (753 mila), presidente anche del Casl dell’Abi, hanno ottenuto incrementi rispettivamente del 17% e del 26%, mentre il presidente Carlo Fratta Pasini è rimasto fermo a quota 560 mila euro, pari a 10 retribuzioni medie dei dipendenti del gruppo”.