“Rilanciare Carige con i lavoratori. Lo chiede First Cisl”. Titolano così “Bresciaoggi” “Il Giornale di Vicenza” e “L’Arena”. “Carige si può rilanciare – si legge sui tre quotidiani – ma per farlo occorre che le stesse banche che hanno sostenuto il bond del Fondo interbancario per mettere in sicurezza l’istituto ligure, non fuggano ma diventino «impact investors» insieme ai lavoratori che potrebbero investire parte o tutto del teso retto inutilizzato di 165 milioni versati nel fondo per l’occupazione”.
La proposta lanciata da First Cisl trova spazio sulle colonne dei due quotidiani veneti e di quello lombardo “mentre è in atto il dialogo tra il Fitd e Blackrock con la scadenza per le offerte di business combination”. Il segretario di First Cisl, Riccardo Colombani fa notare come “Il presidente dell’Abi Patuelli sostiene che i 320 milioni erano un prestito, ma viene contraddetto dal fatto che alcune banche hanno azzerato a bilancio il loro versamento allo Schema Volontario del fondo”.
A supportare l’affermazione di Colombani sono le cifre elaborate dall’ufficio studi del sindacato da lui guidato “tra le banche Intesa ha portato a zero i 65 milioni investiti, lo stesso ha fatto il Banco Bpm coi suoi 27,6 milioni. Azzerati anche i 6,6 milioni di Mediolanum, i 5,3 Popolare di Sondrio e i 4,4 di Creval mentre Ubi ha svalutato del 90% i suoi 24,4 milioni, riducendoli a 2,4. Più virtuosa invece Unicredit che non ha azzerato l’investimento, rettificandolo del 30% da 53 a 37,3 milioni mentre Mps riporta a bilancio un’esposizione verso lo Schema Volontario del FITD per 14,5 milioni a fronte dei 15 investiti. Sono solo del 4% anche le svalutazioni di Bper e Banca Generali”.