Caso vendita diamanti, sindacati a Banco Bpm, restituire tutto e subito

Non si sgonfia il caso della vendita dei diamanti agli sportelli del Banco Bpm. “Rimborsate tutto e subito” è il perentorio invito rivolto dai sindacati ai vertici dell’istituto di credito sul quale “Il Telegrafo Livorno” costruisce il titolo del suo articolo.

“Si allarga sempre più la frattura tra i vertici del gruppo Bpm e le organizzazioni sindacali Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin – scrive il quotidiano toscano -, da tempo ai ferri corti per quello che è stato ribattezzato lo «scandalo diamanti», che ha coinvolto anche tanti investitori livornesi, convinti di fare un affare e che invece si sono ritrovati tra le mani un prodotto dal valore inferiore rispetto a quanto prospettato, con i dipendenti che ora si sono schierati apertamente al fianco dei risparmiatori truffati”.

Le ultime decisioni assunte dall’istituto di credito lombardo stanno acuendo la tensione “Nel bilancio 2017 – sostengono i Coordinamenti del Gruppo Banco Bpm che in concomitanza con l’Assemblea dei Soci, hanno organizzato un presidio cui hanno partecipato anche Federconsumatori e Adiconsum – sono stati accantonati circa 43 milioni rispetto al rischio diamanti. Nel bilancio 2018 sono stati accantonati ulteriori 275 milioni per far fronte allo stesso rischio. Al 31 gennaio 19, tuttavia, risultavano utilizzati soltanto 25 milioni per complessive 2570 conciliazioni. Una scelta che, da un lato carica sul bilancio il costo importante di una’assunzione di responsabilità e di tutela rispetto alla clientela, ma dall’altro, vista l’esiguità dei reclami chiusi positivamente con un accordo, espone il Gruppo ad un danno reputazionale forse irrecuperabile”.

L’articolo de “Il Telegrafo” ricorda come Intesa, Unicredit e Mps stiano procedendo ai rimborsi e rilancia la posizione dei lavoratori livornesi che “rivendicano la loro buona fede, prendono posizione pubblica a favore dell’integrale restituzione alla clientela delle somme investite e dichiarano la mobilitazione”.