Banche e diamanti, Colombani, i lavoratori non sono responsabili, no a sanzioni

“Per il mondo bancario italiano è stato un piccolo terremoto”.  Inizia così l’articolo di “Conquiste del lavoro”, che si occupa della vicenda della vendita dei diamanti nelle banche e della posizione di First Cisl. “Nulla di paragonabile alle crisi che in questi anni hanno fatto piangere risparmiatori e contribuenti – scrive il quotidiano -, ma è chiaro che il sequestro di 700 milioni ordinato dalla Procura di Milano ai danni di Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Mps, Unicredit nell’ambito delle indagini sulla cosiddetta truffa dei diamanti un prezzo lo imporrà. Dal punto di vista della reputazione, innanzitutto. Il problema non si limita alle proteste dei truffati o alle indagini della magistratura. A pagare lo scotto sono infatti anche i lavoratori delle banche coinvolte, esposti alle lamentele e non solo alle lamentele dei clienti”.

Netta la posizione di First Cisl espressa dal suo segretario generale Riccardo Colombani: “Va subito messa fine all’assurda guerra tra poveri scatenata dal caso diamanti. I lavoratori bancari sono vittime al pari dei risparmiatori ma, di fronte alla ritrosia delle banche a effettuare i rimborsi, c’è chi prova a rivalersi sui dipendenti, a loro volta costretti a rivolgersi al sindacato per difendersi: il nostro legale si sta già occupando di 12 tra direttori di filiale e consulenti che hanno ricevuto avvisi di garanzia in 3 regioni”.

“Conquiste del lavoro” rilancia  l’appello che il segretario di First Cisl Colombani rivolge all’Abi affinché “Chieda alle proprie associate di applicare in pieno al personale le garanzie contrattuali. Le banche si astengano dunque da qualunque azione disciplinare nei confronti dei lavoratori, non tentino di rivalersi su di loro e li sollevino anticipatamente da ogni spesa legale, e questo perché non hanno alcuna ragione, titolo o causa per agire diversamente”.