First Cisl, accordo esodi volontari Mps, ripristinati fondamentali meccanismi

Vari quotidiani nazionali hanno dato spazio all’accordo siglato tra il Monte dei Paschi di Siena e i sindacati che consentirà l’uscita volontaria di 650 lavoratori. First Cisl, legge l’intesa come un segnale incoraggiante. “Il Sole 24 Ore” titola “Banche, accordo su 650 esuberi in Mps”. A firmare l’articolo è Cristina Casadei che scrive “I lavoratori del Monte dei Paschi, con il 2019, ritrovano qualche tassello del contratto integrativo e del welfare che fu a Siena. Tra questi il trattamento di fine rapporto e l’accordo con i sindacati per l’uscita di 650 addetti a fronte di 50 assunzioni”.  «Vogliamo sperare che si tratti di una svolta» è l’auspicio di Antonio Valentini, della segreteria nazionale di First Cisl”. Sempre Valentini, ma sul “Messaggero” evidenzia che “la nuova tranche di esodi avviene con il contestuale recupero della base di calcolo del tfr e del contributo aziendale alla previdenza complementare, prima congelati come ennesimo sacrificio offerto dai lavoratori al risanamento della banca”.

Maurizio Bologni firma invece, sull’edizione fiorentina di “Repubblica”, un servizio dal titolo “Mps, sì a esodi ma il dipendente ci può ripsensare”. “Il bancario prende i soldi dell’incentivo all’esodo e va pensione – sottolinea Bologni-. Ma può ripensarci, rinunciare all’assegno di “buonuscita” e rientrare al lavoro in azienda se nel frattempo cambiario le regole della “quiescenza”. Lo stabilisce un accordo tra sindacati e Banca Mps. Patto “innovativo per necessità”, di fronte all’incertezza normativa portata sullo scenario previdenziale dalle riforme del governo Lega-CinqueStelle: quota 100 garantirà ora e in futuro l’uscita anticipata dal lavoro oppure no? Quali altre sorprese nelle prossime settimane? Per mettere i lavoratori al riparo da turbolenze, l’accordo stipulato l’ultimo giorno del 2018 tra Mps e sindacato per l’uscita volontaria e incentivata entro fine aprile 2019 di altri 650 dipendenti, introduce questa singolare “clausola del ripensamento”: il dipendente potrà ritirare la domanda di uscita volontaria dal lavoro se nel frattempo dovessero cambiare i requisiti previdenziali di accesso agli ammortizzatori sociali del settore in modo tale da non consentirgli più di “scivolare” in pensione”.

Dell’accordo a “Repubblica” parla Antonio Valentini della segreteria nazionale di First Cisl. “Pur a fronte del positivo recupero in termini di accantonamenti previdenziali e di fine rapporto – dice Valentini – per il personale in servizio resta purtroppo l’onere delle giornate di solidarietà, al momento prorogate per un anno, con cui i lavoratori hanno sin qui dato un enorme sostegno alla ripresa aziendale: auspichiamo che sia l’ultimo gravame richiesto ai dipendenti. Invece, per chi esce con questo nuovo accordo è positivo che, stanti le incertezze sul fronte previdenziale, sia stata introdotta la clausola di salvaguardia che consenta l’eventuale ritiro della domanda di adesione all’esodo da parte dei lavoratori”.