Studio First Cisl, giornali regionali, da Nord a Sud crescono le filiali chiuse

Alcune testate regionali approfondiscono la ricerca di First Cisl sulla diminuzione degli sportelli bancari in Italia negli ultimi 7 anni per analizzare gli effetti, che la corposa chiusura delle filiali, ha avuto sui territori di loro riferimento. In Veneto, il disastro di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, ha avuto pesanti conseguenze.

“Il Gazzettino” titola così: “Banche, tagli pesantissimi: nel Nordest persi 3200 posti”. “Banche – scrive l’autore dell’articolo Maurizio Crema -, la crisi lascia sul campo in sette anni 6.289 filiali (mille nel Nordest) e 26.249 addetti, 2.360 in meno in Veneto e 849 in Friuli Venezia Giulia. Un’ecatombe che ha come epicentro il crollo di Popolare Vicenza e Veneto Banca”. Secondo il segretario Generale di First Cisl, Giulio Romani “i top manager giustificano l’abbandono del territorio con l’avanzata del digitale, ma è un pretesto, perché il ritmo delle chiusure dalla fine del 2010 è stata del 18,7% contro un calo di accessi alle agenzie solo del 7,5%. La verità – prosegue Romani – è che le banche si sono trasformate in distributori di prodotti finanziari di massa, come vendessero telefonini o abbigliamento, e dunque mirano soprattutto a tagliare i costi. Così è inutile sperare nella ripresa dell’economia, urge una riforma socialmente utile del sistema bancario e l’occasione per avviarla è il prossimo rinnovo dei contratti nazionali”.

Il “Corriere Veneto” e il “Corriere di Verona” rilanciano lo studio di First Cisl evidenziando come pesante sia stata la perdita di sportelli nella regione: “Banche, perso in Veneto il 20 per cento degli sportelli”.

Anche il “Giornale di Brescia” rimarca gli effetti della soppressione delle filiali titolando “Banche ci sono 383 Comuni senza sportello”.

Dei tagli in Friuli Venezia Giulia scrive “Il Piccolo”: “Taglio di filiali bancarie. In regione in sette anni chiusi 219 sportelli”. “Quanto al Fvg riporta il quotidiano triestino -, al 31 dicembre Filiali, chiusure in tutta Italia bre scorso risultavano attivi 776 sportelli bancari contro i 995 di 7 anni prima: in 219 hanno chiuso i battenti, il 18,7% del totale. Ciò che colpisce è che solo nell’ultimo anno hanno cessato di operare 40 filiali, soprattutto causa la crisi che ha colpito Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Ma non solo. Anche i grandi gruppi nazionali presenti sul territorio continuano nella cura dimagrante dettata sia dall’uso crescente del canale online da parte dei risparmiatori, sia dalla necessità di ridurre i costi di struttura dopo la lunga crisi del settore non ancora del tutto risolta, tanto da rendere verosimili numeri ancora più bassi già a fine anno. Diversi piani industriali infatti faranno sentire i loro effetti a breve e medio termine con uscite incentivate del personale più vicino all’età pensionabile e conseguente chiusura di filiali scoperte”.

Il gelido vento della dismissione della rete ha avuto effetti anche in Piemonte, a riprendere i dati dello studio di First Cisl è il “Corriere Torino”. “L’analisi First Cisl: a questo ritmo tra 15 anni non ci sarà più uno sportello aperto”, eloquente il sottotitolo dell’edizione torinese del “Corriere della Sera”. In Piemonte – scrive il quotidiano – sono state soppresse 444 filiali degli istituti di credito: di queste 112 chiuse tra 2016 e 2017. Con loro sono scomparsi più di 1.500 posti di lavoro, riducendo a 15.000 la popolazione degli impiegati di banca. E visti i piani di riorganizzazione dei grandi istituti c’è da attendersi un’ulteriore sforbiciata sulle 2.250 filiali rimaste sul territorio”.

Dal Nord al Sud l’umore non cambia. “La Sicilia” scorre l’analisi sulla capillarizzazione bancaria, realizzata dall’ufficio studi di First Cisl, diretto da Riccardo Colombani, scoprendo che nelle “Isole il calo di sportelli è stato del 9,3%”.