Il sistema bancario è stato scosso da pesanti anni di crisi che si sono riverberate sul personale delle banche. Gli effetti delle tante ristrutturazioni sono stati mitigati ricorrendo al fondo di solidarietà. Torna su questi aspetti “L’Eco di Bergamo” con un servizio dal titolo “Banche e fondo di solidarietà il salvagente delle crisi”.
“In un sistema, quello del credito, da qualche anno nell’occhio del ciclone e con una popolarità decisamente al ribasso – scrive il quotidiano lombardo – Sergio Girgenti, coordinatore nazionale di First Cisl, prova a far emergere elementi positivi. Tra tutti, attraverso l’intuizione del Fondo di solidarietà, la capacità di ristrutturare e riorganizzare il settore in 21 anni senza ricorrere a licenziamenti di massa, ma con tutele importanti per i lavoratori. Un modello virtuoso di gestione della criticità e soprattutto di confronto con le parti sociali che il sindacalista ha raccontato nel libro “Dalla bilateralità alla partecipazione. Breve storia del Fondo di Solidarietà e delle relazioni sindacali del credito 1997-2017” (Edizioni Lavoro) e illustrato, all’Università di Bergamo, ai giovani ricercatori di Adapt, l’associazione fondata nel 2000 da Marco Biagi che promuove studi e ricerche internazionali nell’ambito delle relazioni industriali”.
Il servizio dell’Eco di Bergamo riporta il punto di vista di Sergio Girgenti sulle azioni che sono state poste in essere a seguito dei vari confronti tra le aziende e le organizzazioni sindacali. “Questo periodo ha rappresentato per alcuni versi una storia di eccellenza delle relazioni industriali. Sono gli anni che vedono drasticamente dimezzarsi il numero di banche, da 1.156 degli anni ’90 a meno di 600 di oggi e i dipendenti passare da 343.322 agli attuali 293.305 (trend peggiorato soprattutto tra il 2012 e il 2016). Quasi 60.000 persone sono uscite dal settore. «Il protocollo del 1997 siglato tra governo, banche e sindacati ha dimostrato che la forza della bilateralità non è consistita solo nel superamento del conflitto tra capitale e lavoro ha ricordato il sindacalista ma nella capacità di trovare soluzioni adeguate. La storia del Fondo in questi 20 anni è la testimonianza più significativa”.
Una testimonianza importante che il quotidiano orobico ha voluto valorizzare evidenziando i vantaggi che ne sono derivati per lavoratori, aziende e sindacati. “Per i lavoratori in esubero l’uscita con una retribuzione pari all’80% dello stipendio; per le aziende una ristrutturazione senza costi sociali e conflitti e per il sindacato un ruolo incisivo che ha portato a un welfare significativo nel 90% delle banche. Nel 2017 nasce il nuovo accordo che sancisce il passaggio dalla bilateralità alla partecipazione, in cui i lavoratori cominciano ad avere il controllo su politiche commerciali e formazione”.