Inas, infortuni sul lavoro e malattie professionali al femminile

Il sito dell’Inas mette in primo piano gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali al femminile. “Le donne rappresentano il 51,4% della popolazione italiana e costituiscono il 48,8% della forza lavoro. Tuttavia, per integrare a pieno le donne italiane nel mercato del lavoro c’è ancora molta strada da fare: in base ai dati Eurostat, infatti, l’Italia è agli ultimi posti nel confronto europeo, migliore solo della Grecia ma ben lontana dal 61,6% della media dei 28 paesi europei.

Per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro, nonostante una leggera diminuzione del dato generale nel 2017, quelli occorsi alle lavoratrici sono aumentati.

I 228.744 incidenti sul lavoro denunciati all’Inail che hanno visto coinvolte le donne sono stati pari a poco più di un terzo (36%) del totale (quasi 636mila), in leggero aumento rispetto al 2016 (121 casi in più). Anche gli infortuni mortali hanno registrato un lieve aumento, 102 casi nel 2017 contro i 97 del 2016”.

I dati Inail che l’Inas riporta confermano un fatto già noto, cioè che le lavoratrici sono coinvolte maggiormente rispetto ai lavoratori in infortuni in itinere, nel tragitto casa-lavoro. Così come in merito agli infortuni domestici  si stima che, come in passato,  la quasi totalità delle denunce per il 2017  interesserà le donne,.

Per quanto riguarda le malattie professionali, i primi dati relativi al 2018, mostrano – per l’anno in corso –  un trend di crescita del fenomeno sia per i maschi che per le femmine.

“Con riferimento a queste ultime, nel gennaio 2018, le domande di riconoscimento di malattia professionale hanno registrato un aumento del 13% (pari a 145 casi in più) se confrontato con lo stesso periodo dell’anno precedente. A colpire i lavoratori, nel complesso, sono soprattutto le malattie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, che hanno rappresentato il 61% delle denunce pervenute all’Inail nell’anno precedente”.

“Meno frequenti rispetto agli uomini, ma comunque diffusi, sono anche i tumori professionali, in particolare quello alla mammella che può colpire più di frequente le donne impiegate nei settori dell’acconciatura e della cosmesi, nell’industria chimica, alimentare e in quella cartaria nonché tra le addette al lavaggio e alla tintoria a secco. Anche il lavoro a rotazione, e in particolare quello notturno, possono contribuire all’insorgenza di neoplasie al seno a causa della prolungata esposizione alla luce artificiale che inibisce la produzione di melatonina e accelera lo sviluppo delle cellule tumorali”.

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