AdessoBanca!, La Spezia, il rapporto First Cisl e la chiusura di Banca d’Italia

Con l’articolo dal titolo “Banche. First Cisl: “Cinque filiali chiuse in un anno e a dicembre chiude anche Banca d’Italia” il quotidiano online “La Spezia Cronaca 4” dedica un ampio servizio al rapporto elaborato dalla First Cisl spezzina e presentato insieme ai contenuti di AdessoBanca!, “il manifesto per la tutela del risparmio e del lavoro”.

“Non si è salvata neppure la Liguria, martoriata dalla dissennata gestione di Carige e dalle conseguenti pressioni della Bce – ha detto il segretario generale di First Cisl Giulio Romani –  ma anche dai riflessi del riassetto dei grandi gruppi, della crisi delle ex venete e delle difficoltà di Mps, bruciando occupazione e servizio al territorio. I numeri non ingannino: la contrazione degli occupati bancari a La Spezia sembra poca cosa se si considera che nelle banche italiane dalla crisi finanziaria a tutto il 2016 sono stati persi 30.809 posti di lavoro e gli accordi firmati dalla fine del 2016 a oggi ne faranno svanire altri 24 mila in un triennio, ma ogni addetto in meno e ogni filiale chiusa sono ferite inferte al ruolo sociale della banca e alla sua capacità di servire il territorio. Adesso basta, urge una riforma socialmente utile del sistema bancario, ed è quel che proponiamo con gli obiettivi del nostro manifesto AdessoBanca!, a cominciare dalle tre leve fondamentali per riavvicinare le banche ai bisogni delle economie locali: quella fiscale, per premiare gli investitori pazienti, quella della partecipazione alla governance, prevedendo figure di garanzia dei lavoratori e dei cittadini negli organi di controllo e di amministrazione, e quella del coinvolgimento attivo dell’azionariato diffuso, attraverso l’utilizzo del voting trust, che indirizzi la gestione verso obiettivi di carattere sociale, come la crescita dell’occupazione, la tutela del risparmio e il sostegno all’economia

“Dal 2009 – è intervenuta  Anna Maria Fortunato, segretario provinciale First Cisl – abbiamo perso più di una filiale ogni dieci. Avevamo 138 sportelli, ora sono 118. Nell’ultimo anno ne sono stati chiusi 7, ma l’apertura in città di un’agenzia della Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana e l’inaugurazione di una filiale della nuova arrivata Banca Popolare di Sondrio hanno consentito di ridurre a 5 il saldo negativo rispetto alle 123 agenzie del 2016. Il crac della Popolare di Vicenza si è riverberato nella chiusura dello sportello di via 24 Maggio, il cui personale è transitato in Intesa Sanpaolo. Se si considera che tra le filiali che operano in provincia una decina sono semplici satelliti della succursale di riferimento, il radicamento effettivo sul territorio si attesta sui valori di trent’anni fa. È poi un pessimo segnale che un comune, Calice al Cornoviglio, sia stato privato del servizio bancario. I comuni serviti da almeno uno sportello sono ora 24 su 32. Il fatto che la comunità colpita appartenga alla Val di Vara, la vallata del biologico, è stato letto come un atto di sfiducia nei confronti della green economy e delle potenzialità turistiche dell’entroterra. Un elemento positivo arriva invece dalla già citata Bvlg: la recente apertura a Bottagna, la nuova agenzia in città e il conseguente aumento del numero dei dipendenti mostrano la disponibilità a investire nell’economia locale”.

Anche Banca d’Italia non resterà immune alla revisione degli sportelli  traslocando dal territorio spezzino. “Nonostante la nostra netta contrarietà – ha concluso Anna Maria Fortunato – Banca d’Italia ha trasformato la filiale spezzina in una semplice unità di servizio territoriale della sede regionale, prevedendone la definitiva chiusura alla fine di quest’anno, con il trasferimento del personale a Genova e Livorno”.