Lo smart worrking rende felici azienda e dipendente. E la busta paga?

C’è la prova, provata, che lo smart working aumenta la produttività. La certificazione arriva dall’università Bocconi che ha effettuato un’indagine all’Acea, l’azienda municipalizzata che assicura l’erogazione di luce ed acqua ai romani.

L’indagine ha stabilito che la crescita della soddisfazione del dipendente favorisce un aumento di circa il 3-4% di produttività. Non solo; lo smart working comporta anche la diminuzione delle assenze dal lavoro.

Lo hanno reso noto Rita Querzè e Maria Silva Sacchi che hanno firmato un articolo dal titolo “Lo smartworking aumenta la produttività: ecco le prove“, pubblicato dal portale corriere.it.

All’Acea sono stati individuati due gruppi di dipendenti, il primo ha continuato a lavorare come sempre, il secondo ha avuto la possibilità di decidere liberamente dove svolgere i propri compiti un giorno alla settimana. Il risultato è stato evidente; chi ha la possibilità di lavorare in regime di smart working produce di più, è più felice ed è meno assente rispetto ai dipendenti in orario tradizionale.

Detto e provato il valore dello smart working, sia per il dipendente che per l’azienda, si tratta di stabilire ore se alla crescita economica per l’azienda possa corrispondere un adeguamento della retribuzione del dipendente.

Il dibattito, di certo, non tarderà ad essere aperto.