La trattativa sullo smart working e la nuova organizzazione del lavoro in Intesa Sanpaolo si è chiusa senza accordo. Lo comunicano le Delegazioni trattanti del Gruppo Intesa Sanpaolo di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin attraverso una nota unitaria che spiega i motivi del mancato accordo.
“Le richieste delle organizzazioni sindacali relative agli importantissimi temi dello smart working, degli orari di lavoro e delle connesse rivendicazioni economiche – si legge nel documento sindacale – purtroppo hanno trovato chiusura da parte dell’Azienda. In particolare la banca al momento non è stata disponibile a:
- estendere lo smart working e il 4×9, nemmeno con le necessarie modulazioni, a tutti i colleghi della rete filiali;
- individuare strumenti tecnici che permettano una reale disconnessione al termine del proprio orario di lavoro;
- incrementare per tutti il valore del buono pasto;
- riconoscere il buono pasto intero per le giornate di smart working;
- riconoscere gli indennizzi per le spese energetiche e di connessione, oltre ad un contributo per l’allestimento della postazione di lavoro”.
“Nonostante cinque mesi di trattativa e alcuni passi in avanti, queste chiusure, incomprensibili visto il più che positivo andamento e l’organizzazione della banca, non hanno permesso la sottoscrizione di un accordo”.
“L’azienda – prosegue il comunicato unitario – si è voluta tenere la totale discrezionalità nelle concessioni dello smart working e della settimana 4×9 ed ha comunque dichiarato di voler proseguire unilateralmente nella realizzazione della nuova organizzazione del lavoro”.
“Ricordiamo che lo smart working e le flessibilità di orario sono un tema che riguarda l’intero settore del credito e che il nostro Contratto collettivo nazionale di lavoro è in fase di rinnovo visto che è in scadenza a fine anno”.
Nel chiudere la nota congiunta, Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin ribadiscono proprio l’importanza del Contratto collettivo nazionale di lavoro: “Come sempre la centralità del Ccnl è fondamentale e a tal fine verificheremo passo dopo passo le modalità con le quali l’azienda si attiverà unilateralmente perché ogni soluzione diversa dalle previsioni del Ccnl è inaccettabile!”.
Il comunicato unitario delle Delegazioni trattanti Gruppo Intesa Sanpaolo di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin