Avvenire intervista Giulio Romani, noi non ci rassegniamo agli esuberi

“Noi non ci rassegniamo agli esuberi dei bancari” è il titolo della lunga e articolata intervista che Pietro Saccò ha rivolto a Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, sulle pagine del quotidiano Avvenire, sia nella versione in edicola, sia nella versione on line.

Questo l’incipit dell’articolo: “Quando Giulio Romani, segretario della First Cisl, ha parlato di «ecatombe occupazionale» davanti ai 17.500 esuberi decisi dagli istituti di credito solo nei primi sette mesi di questo 2017 i colleghi di Fabi e Fisac Cgil, rispettivamente Lando Maria Sileoni e Agostino Megale, non l’hanno presa bene, ricordando che si tratta di uscide “morbide” in in gran parte volontarie e in ogni caso generosamente accompagnate dal fondo esuberi- «Non li capisco – ammette Romani – mi viene da pensare che ci sia l’esigenza mediatica di difendere il lavoro fatto. Che sicuramente è un buon lavoro, ma anche se abbiamo a che fare con esuberi molto ben gestiti, resta il fatto che nei prossimi anni in banca ci sarà molta meno occupazione».”

Romani si sofferma tra l’altro anche sulle possibili soluzioni per evitare nuove cadute occupazionali nel sistema bancario italiano, soluzioni che transitano attraverso la ricostruzione del rapporto di fiducia tra la clientela e le banche, con i lavoratori bancari al centro di questa nuova stagione: “L’attività bancaria – afferma Romani – si basa, più di altre, sulla fiducia, la banca che gestisce i risparmi e gli investimenti sta operando sulla fiducia delle persone che le hanno affidato i loro soldi. E a un essere umano viene più spontaneo riporre la sua fiducia in una persona che in uno sportello online o in una app del telefonino. Lo dico nell’interesse delle stesse banche. Quelle che puntano esasperatamente su un modello online senza una rete di relazioni e consulenze che riumanizzano il rapporto con il cliente finiscono per offrire un servizio spersonalizzato e privo di identità. Qualcosa che qualsiasi altra banca può replicare”.

L’intera intervista è leggibile sul sito del quotidiano Avvenire ed è raggiungibile cliccando qui.