La banca, un tempo il “posto fisso” che assicurava il futuro

L’estate italiana, sempre più calda e abbruttita dagli incendi, favorisce l’amarcord. Da più parti, infatti, si avverte nostalgia per un passato che ha visto le banche del Belpaese al centro dei desideri di centinaia di migliaia di giovani, affascinati dall’idea del posto fisso, dunque “sicuro”, che metteva al riparo dalle incertezze della società. Oggi non è più così; in una società che muta rapidamente la precarietà finisce per caratterizzare anche il settore bancario

Lavorare in banca era il desiderio di molti
Oggi Maria Luisa Visione, nel suo intervento su sienanews.it dal titolo “Quando in banca c’era la sedicesima”, esamina la situazione occupazionale del settore, sottolinea la forte contrazione  in atto e ne individua le cause principali. In sostanza dall’abbondanza si è passati alla precarietà.

L’impiego in banca, un posto sicuro
C’era un tempo in cui riuscire ad essere assunto alle dipendenze di una banca era un traguardo che metteva al sicuro il proprio futuro. Ieri sul tema il Quotidiano di Sicilia ha pubblicato un articolo dal titolo “Licenziamenti nelle banche: ecco chi sono i nuovi disoccupati” a firma di Michele Giuliano. Nell’articolo si analizza il fenomeno della continua contrazione della popolazione di bancari siciliani. Un fenomeno che coinvolge inevitabilmente i sindacati costretti a concentrarsi sulle ristrutturazioni aziendali, intese come riduzione della forza lavoro, piuttosto che lavorare al rilancio della banca.