Ampia copertura della stampa regionale al report First Cisl sulla desertificazione bancaria in Sicilia

Diminuisce l’offerta finanziaria in Sicilia con il progressivo aumento dei comuni che registrano la chiusura di sportelli bancari. Lo certifica la Fondazione Fiba di First Cisl che aggiorna i dati al 31 dicembre dello scorso anno. In regione l’inversione di tendenza non c’è e cresce la consapevolezza che l’abbandono dei territori non è solo una problematica per  addetti ai lavori. Le istituzioni devono farsene carico confrontandosi sulla proposta Cisl e First Cisl rilanciata dal segretario regionale Cisl Sicilia, Paolo Sanzaro e dal segretario generale First Cisl Sicilia, Fabrizio Greco: “servono incentivi reputazionali ed economici alla territorialità nonché[ la costituzione di Osservatori regionali sull’attività bancaria”.

L’intervento congiunto dei dirigenti cislini siciliani ha avuto ampia copertura dalla stampa regionale. Sull’insostenibilità della chiusura degli sportelli titolano Italia Informa.com, ItalReport.itWLTV.IT, Sicilia Oggi Notizie.it, Blog Sicilia.it, Tp24.it, Ennapress.it, Dedalomultimedia.it, Il Giornale di Pantelleria.it, Madonie Live.com, Radio Luce.it, Rmk Notizie, il telegiornale di Tele Monte Kronio.it, torna sui temi della desertificazione bancaria rilanciando nel titolo del suo servizio l’allarme di First Cisl Sicilia.

Il quotidiano La Sicilia  fornisce una sintesi chiara di quanto stia accadendo sul territorio siciliano titolando “sempre meno filiali bancarie First-Cisl: 147 Comuni senza sportelli, 9 in più nel 2023 e 97 rimasti con uno solo, pari al 45%”. La Gazzetta del Sud, in versione cartacea e online, scrive “Fuga delle banche, primato negativo alla provincia messinese” ritenendo fondamentale “la centralità del cliente che ha diritto all’assistenza”. Il giornalista Riccardo Papicone, nel suo articolo pubblicato da Siciliaunonews.com, evidenzia che in regione ben “900mila cittadini e 45mila imprese sono in emergenza”. Nel riprendere i dati First Cisl Focus Sicilia.it titola “In Sicilia un Comune su 5 senza sportelli bancari”.

Il giornalista Joska Arena evidenzia su ilSicilia.it che “il 18 per cento dei comuni è senza sportelli” con “problemi per imprese e risparmiatori”.  Sulla stessa linea Sicilia.Today e Nuovo Sud.it che titolano “il 18% dei comuni sono senza sportelli”. Nel riportare lo stesso dato in percentuale Ragusaoggi.it mette in contraltare la zona più scoperta di filiali bancarie con quella maggiormente servita “Messina la provincia più deserta, Ragusa la più coperta”. Delle ricadute sul territorio si occupa PalermoToday.it che scrive “Sempre meno banche in Sicilia, da Borgetto a Santa Flavia: quei comuni rimasti senza”. Anche Italy 24 Press.it e Siracusa News.it guardano a cosa determina la desertificazione bancaria in alcune specifiche aree siciliane mettendo in risalto che “la provincia di Siracusa” è “tra le meno colpite ma spiccano in casi di Melilli e Solarino”.

Nel chiudere la rassegna stampa Enna Live.it , ViviEnna.it , Siracusa Press.it e Giornale Cittadino Press.it rilanciano i timori e gli allarmi di First Cisl per le pesanti ricadute socioeconomiche che ha il processo di riorganizzazione commerciale delle banche che continuano a sopprimere agenzie.

Tutte le testate giornalistiche pubblicano ampi stralci del nuovo aggiornamento dell’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl dal quale si evince che il 18 per cento dei comuni siciliani è senza sportelli, 9 in più nel 2023. Non va meglio nelle città con appena una sola filiale disponibile, salite al 25 per cento. In regione ci sono centri popolosi che non godono più di assistenza bancaria come Aci Sant’Antonio, 18.058 abitanti, Santa Flavia 10.999, Altavilla Milicia 8.500 per citarne alcuni. Come non certo spopolati sono i comuni rimasti con una sola agenzia: Aci Catena 28.124 abitanti, Tremestieri Etneo 19.851, Pedara 14.915 per citarne altri. Il risultato è che, alla fine del 2023, circa 900mila siciliani e 43mila imprese hanno difficoltà a utilizzare i servizi finanziari per carenza d’offerta.

In Sicilia, l’indicatore di desertificazione bancaria su base provinciale, elaborato dalla Fondazione Fiba di First Cisl, decreta che la provincia di Messina è la più desertificata seguita da quelle di Enna, Palermo, Agrigento. In posizione mediana, ma non scevre da problemi di chiusura filiali, Catania, Trapani, Caltanissetta. Va decisamente meglio nelle province di Siracusa e Ragusa che occupano la posizione più alta della speciale graduatoria.

“Quando le banche decidono la loro riorganizzazione territoriale – interviene il segretario generale First Cisl Sicilia, Fabrizio Greco – è bene che si ricordino del ruolo sociale che la Costituzione le ha conferito. L’articolo 41 è in questo senso chiaro. La corsa al gigantismo bancario e alla chiusura degli sportelli non è più sostenibile da intere fette della popolazione, messa in condizione di assoluto svantaggio. Imprese e risparmiatori, soprattutto anziani, non possono più vedersi sottratti fondamentali servizi e in Sicilia i dati dimostrano che l’internet banking non rimedia alla soppressione delle agenzie. Come in più occasioni ha rimarcato il nostro segretario generale Riccardo Colombani, siamo di fronte ad una vera emergenza collettiva che stride con gli obiettivi del Pnrr che punta a favorire proprio l’inclusione sociale”.

L’abbandono dei territori – interviene il segretario regionale Cisl Sicilia, Paolo Sanzaro – genera anche problemi al risparmio e ripeto, in un paese che si caratterizza per popolazione anziana e dalle ridotte competenze digitali, gli istituti di credito sono indispensabili. Per invertire la rotta va rivalutata la centralità del cliente che ha diritto all’assistenza. I piani industriali non possono eliminare questo presupposto. Le banche devono restare motori economici dei territori, senza spopolarli. Uno sportello che cessa la sua attività innesca altri disimpegni di esercizi  commerciali. Questo è un tema rilevante non solo per addetti ai lavori, investe le istituzioni politiche chiamate a farsene carico perché ha pesanti ricadute socioeconomiche”.

“JP Morgan e Bank of America – conclude Fabrizio Greco – stanno riaprendo filiali  rappresentando un virtuoso esempio di ritorno al passato. In Italia servono proposte utili e come First Cisl le abbiamo puntualmente rilanciate. Per porre un argine al fenomeno della desertificazione bancaria servono incentivi reputazionali ed economici alla territorialità nonché la costituzione di Osservatori regionali sull’attività bancaria”.