Berloco, banche, prendere provvedimenti o sarà il caos

La Gazzetta del Mezzogiorno di oggi nell’edizione di Bari attraverso le parole di Pasquale Berloco, Segretario generale First Cisl di Puglia dà spazio alla situazione delle banche e dei bancari in Puglia in tempo di Coronavirus.

«Quando il governo per la prima volta ha imposto a tutti gli italiani di chiudersi in casa, si è scatenato l’inferno. Tutti in banca per prelevare il contante oppure per sistemare  questioni in sospeso, con l’ansia e la pretesa di essere serviti nel minor tempo possibile. Un cliente, che si è rifiutato di rispettare la coda e la distanza di sicurezza, ha perso le staffe e ha mandato in frantumi una vetrata. Ma gli episodi di intolleranza nei confronti di chi è dietro lo sportello ormai non si contano più, soprattutto nelle agenzie del credito cooperativo e delle banche popolari disseminate a Bari e in tutta la provincia: qui sono in tanti ad avere un libretto di risparmio che non è collegato a una carta di credito oppure al bancomat. Ora la nuova ondata è attesa il 1° aprile, primo giorno di pagamento delle pensioni».

«Se il governo non prenderà provvedimenti al più presto – spiega Berloco – per il pagamento delle pensioni ci sarà la ressa. I casi del personale contagiato sono in aumento: le filiali sono sguarnite perché gli altri colleghi sono obbligati alla quarantena».

L’autrice del pezzo, la giornalista Antonella Fanizzi,  evidenzia la richiesta formulata dai sindacati di categoria a livello nazionale di chiudere gli sportelli fino al 3 aprile, riportando la possibile alternativa proposta dal Segretario: «Dovremmo prendere esempio dalle Poste: pagamenti delle pensioni sin dal 26 marzo, ma accesso disciplinato per ordine alfabetico. In assenza di direttive certe, ci sarà il caos. Finora ha regnato l’anarchia: banche che ricevono i clienti solo su appuntamento, banche che aprono al pubblico solo in alcune giornate, banche che fanno consulenza solo telefonica o telematica. Così non è possibile andare avanti. Abbiamo proclamato lo stato di agitazione con la minaccia dello sciopero. In concomitanza con il pagamento delle pensioni abbiamo chiesto, oltre alla guardie giurate, i presidi delle forze dell’ordine».

Berloco quindi ribadisce: «Non bastano le misure più o meno stringenti adottate fino ad ora a discrezione di ciascun istituto di credito. Dovranno essere garantiti solo i servizi che la stessa legge 146 del 1990 definisce come essenziali, e cioè il pagamento di stipendi e pensioni, assicurando il  funzionamento delle casse automatiche e l’accesso allo sportello solo a persone impossibilitate ad operare con il bancomat. Quindi aperture straordinarie e temporanee, per consentire la presenza del personale strettamente necessario, ed accesso in banca solo previo appuntamento. I colleghi sono molto preoccupati: ogni giorno si recano sul posto di lavoro, spesso prendendo mezzi pubblici, mettendo a rischio la propria salute e quella dei propri cari. Si tratta di una preoccupazione concreta perché anche qui a Bari e in Puglia alcuni dipendenti bancari sono già stati contagiati dal Covid19. Anche per loro deve poter valere la possibilità di rimanere a casa il più possibile ».