Schiraldi First Cisl Puglia, a Foggia e provincia la desertificazione bancaria è vera emergenza

Lo racconta alla Edicola del Sud, quotidiano cartaceo e digitale di Puglia e Basilicata, Lucia Schiraldi, Segretaria organizzativa  della First Cisl di Puglia e Coordinatrice per la zona di Foggia, in un articolo pubblicato sabato 19 gennaio a firma di Maurizio Tardio dal titolo “Desertificazione dei servizi. Foggia la peggiore in Puglia”.

Infatti, contrariamente alla adiacente provincia Barletta-Andria-Trani, sul cui territorio la presenza bancaria riesce a resistere e a mantenere presidi più adeguati in termini di servizi finanziari, i numeri della provincia di Foggia sono di tutt’altro segnale e, come spesso accade, penalizzano oltre modo un territorio non certamente florido economicamente e che di recente sta anche affrontando problemi  importanti come le infiltrazioni mafiose e, in agricoltura, la piaga del caporalato.

Il venir meno degli istituti di credito sul territorio” dichiara Lucia Schiraldi  “significa togliere presidi di legalità nelle transazioni creditizie che si accompagna all’impoverimento dei servizi ai cittadini che possono riguardare mutui e investimenti”. Insomma, un drastico ‘segno meno’ che si traduce in minore assistenza finanziaria e soprattutto in minori possibilità di accesso al credito ‘legale’ per famiglie ed imprese. Solo nella provincia di Foggia infatti, negli ultimi 10 anni si sono perse quasi 400 unità lavorative nel settore bancario.

“Stiamo pagando un prezzo salato per via degli accorpamenti e delle fusioni bancarie” prosegue la Segretaria. ” Un conto che non riguarda solo la contrazione degli sportelli ma anche lo sviluppo di un territorio, specie se è già svantaggiato e rischia più di tutti”.

First Cisl ha da tempo deciso di accendere un faro su questo tema lanciando un Osservatorio sulla desertificazione bancaria che riporta gli studi e le analisi del Comitato scientifico della Fondazione Fiba. In questa sezione del sito nazionale che riporta informazioni, grafici e tabelle con dati aggregati nazionali e scorporati regione per regione (qui i dati per la Puglia), è possibile seguire l’evoluzione di un fenomeno che, ormai, presenta i tratti dell’allarme sociale.