Decreto Crescita: Berloco, giudizio positivo, ma occorrerà valutare i progetti

Il Segretario Generale First Cisl di Puglia esprime il suo parere sulla notizia data oggi dagli organi di stampa, in merito alle misure incluse nel Decreto Crescita che porterebbero vantaggi alle banche pugliesi.  Il quotidiano La Repubblica, nell’edizione di Bari, ha rilanciato le dichiarazioni del segretario.

Riportiamo di seguito il comunicato stampa.

“Finalmente un provvedimento che potrebbe mettere in sicurezza le banche del Sud. Tutti i provvedimenti che vanno verso la salvaguardia dei posti di lavoro sono benvenuti. Aspettiamo di leggere il testo definitivo, ma sicuramente valutiamo positivamente le agevolazioni fiscali previste dal Decreto Crescita in caso di aggregazioni di imprese che potrebbero rappresentare una soluzione per risolvere la situazione critica della Banca Popolare di Bari” ha dichiarato Pasquale Berloco, Segretario generale First Cisl Puglia.

Il Segretario si è espresso anche sulla possibilità di creare un polo bancario unico costituito da Banca Popolare di Bari, Banca Popolare Puglia e Basilicata e Banca Popolare Pugliese.

“L’emendamento favorirebbe l’aggregazione fra le banche popolari pugliesi, ed è estremamente probabile che in caso di aggregazioni tra imprese si possano creare esuberi, ma dirlo adesso è prematuro, occorrerà valutare i progetti”.

“Un buon progetto è quello che utilizza gli strumenti per ottimizzare le risorse, e salvaguarda tutti i portatori di interesse, in primis i lavoratori – che finora hanno sempre pagato in prima persona le conseguenze delle scelte strategiche del management – e i clienti. Ne abbiamo a disposizione diversi, sia derivanti dalla legge che dal contratto nazionale del nostro settore, da utilizzare nel dialogo tra aziende e sindacati”.

“Le banche operano in un settore in profonda trasformazione e hanno necessità di fare economie di scala. In questa direzione sarebbero auspicabili forme di collaborazione fra le popolari del Sud, magari strutturate in un modello analogo a quello delle Banche di Credito Cooperativo, che prevede una serie di servizi accentrati in comune, ma mantiene le specificità che caratterizzano l’operatività di questo tipo di istituti di credito così legati al territorio di appartenenza” ha concluso Berloco.