Andrea Battistini, per noi la persona è sempre al centro

Il nostro sistema socio-economico sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti che probabilmente riusciamo a comprendere solo parzialmente, pertanto i dubbi sono legittimi, quanto le preoccupazioni e le aspettative: si va dal pessimismo catastrofico, al fatalismo, alla fiducia incondizionata nel progresso tecnologico. Questi cambiamenti vanno affrontati mettendo sempre al centro la persona in una cornice di sostenibilità, ossia soddisfacendo le esigenze del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare le loro. Una prospettiva che dobbiamo incondizionatamente perseguire, come persone e corpi intermedi, in ambito ambientale, sociale ed economico.

Siamo di fronte a una serie di sfide senza precedenti: quella demografica, in molti Paesi e in particolare in Italia, con alti tassi di denatalità accompagnati da una crescita significativa della popolazione più anziana che rischia di compromettere la stabilità dei tradizionali sistemi di protezione sociale; quella ambientale, legata a modelli di produzione e consumo non più sostenibili e oggetto di tensioni politiche internazionali; quella digitale, tra luci e ombre; quella della pacifica convivenza tra i popoli, storicamente disattesa.

È necessario ripartire mettendo al centro del dibattito politico e, ancor più, dell’azione collettiva, la Persona e il Lavoro.

Si parla di lavoro, ma la dimensione alla quale viene ricondotto è spesso economica e quantitativa, connessa ai meccanismi di funzionamento del mercato del lavoro, a processi di riconversione industriale, ristrutturazioni aziendali o delocalizzazioni con effetti drammatici per i livelli occupazionali e per chi il lavoro lo perde. Raramente si affronta anche la dimensione qualitativa e quasi mai quella collettiva e il valore sociale che il lavoro rappresenta. Il lavoro, ancorché i parametri di giudizio di molti giovani siano diversi rispetto a prima e la dimensione spazio-temporale sia in continuo mutamento, non è solo fonte di reddito, garantisce dignità e piena cittadinanza alle persone, autostima, partecipazione alla vita sociale, si oppone alla destrutturazione del non-lavoro e all’emarginazione.

La grande diffusione di diverse forme di povertà, quelle vecchie e quelle nuove, i working poors, i precari, gli esclusi ci devono interrogare sulla sostenibilità di un sistema che alimenta diseguaglianze nei punti di arrivo ma, anche e soprattutto, nei punti di partenza con una mobilità sociale ferma, fortemente condizionata dalla povertà educativa e dal potere delle reti di relazioni sociali dalle quali, la più parte della popolazione, è esclusa.

In un contesto tanto complesso e mutevole possiamo scegliere di accomodarci nelle nostre certezze, occupandoci in via esclusiva delle problematiche specifiche dei nostri settori, oppure domandarci se non sia nostri dovere agire, in qualità di attori sociali e agenti del cambiamento, per contribuire a migliorare il nostro mondo e la società.

Lo abbiamo fatto decidendo prima di associarci, poi di metterci in gioco in prima persona, all’interno di un sindacato confederale come la Cisl, che rappresenta milioni di lavoratori e porta avanti ideali importanti quali libertà, giustizia, partecipazione, responsabilità, autonomia, fedele ai valori del cattolicesimo democratico e del riformismo laico.

Lo possiamo fare come persone, nelle scelte di consumo e di comportamento individuali, lo dobbiamo fare, come rappresentanti sindacali e come corpi intermedi.

First Cisl Lombardia lo fa quotidianamente, garantendo tutele individuali e collettive non solo ai propri associati, impegnandosi nella promozione di una diffusa cultura del lavoro, nella formazione delle proprie rappresentanze sindacali, attraverso percorsi di educazione finanziaria sia nelle scuole che nei centri che ospitano donne vittime di soprusi e violenze. Un motivo in più per esser orgogliosi di far parte di questo Sindacato.

Buon Santo Natale.

                        Andrea Battistini
Segretario generale First Cisl Lombardia


Allegato: editoriale Andrea Battistini “Per noi la persona è sempre al centro”