Battistini, ripartiremo tutti insieme con forza ed un rinnovato entusiasmo!

Carissime/i,

da diversi giorni sentivo il dovere, e la necessità, di scrivervi, un pò per condividere questo momento con tutti voi, un pò per provare a farvi sentire la vicinanza della nostra Federazione, del nostro sindacato.

La Lombardia è una grande regione, non ha solo un tessuto economico solido, una rete di relazioni e comunicazioni che la fanno sentire a tutti gli effetti europea, una rete sociale che cerca di dare risposte alle tante fragilità e alle situazioni di emarginazione e di povertà che costituiscono l’altra faccia della medaglia della “Milano da bere”, ha soprattutto una grande anima.

E ve lo dice un lombardo d’adozione, perché vivo in questa regione da 38 anni ma sono trentino, come ricordo scherzosamente ma con orgoglio, in ogni occasione, ai miei concittadini e amici bergamaschi.

In momenti come questi servono una grande anima e una grande forza per affrontare con lucidità uno sconvolgimento della nostra vita tanto repentino, sia nel lavoro che nel tempo libero: sport, cinema, teatro, serate al pub o in birreria con gli amici, lo stadio, le passeggiate spensierate in centro sono un ricordo recente ma, al contempo, remoto.

Vicino, ma lontano.

Le città sono deserte, i negozi chiusi, le ambulanze che vanno e vengono a sirene spiegate tutto il giorno ci inquietano, i media diffondono quotidianamente i dati impietosi sui contagi e sui decessi, abbiamo il timore che il sistema sanitario collassi e non riesca più a dare risposte ai bisogni di cura della popolazione, in ogni momento ci richiamano al rispetto delle regole e ci invitano, se possibile, a rimanere in casa.

Ancor più pesanti, anche se necessarie, le limitazioni alla nostra affettività, gli abbracci, le strette di mano, le distanze di sicurezza tra le persone: viene messo in discussione il nostro “essere persona”, il sistema delle relazioni sociali, affettive, amicali, serpeggia il sospetto che lo sconosciuto di turno che incidentalmente incrociamo andando al supermercato o in farmacia possa contagiarci.

Uno scenario da film di fantascienza nel quale, nostro malgrado, siamo capitati.

Un brutto sogno dal quale tutti insieme speriamo di risvegliarci per riprendere le nostre abitudini, con una diversa consapevolezza e magari con una diversa sensibilità.

In questo momento la situazione della diffusione del contagio nel territorio regionale è diversificata, anche se la Lombardia ha il triste primato nazionale dei “positivi”, e il “picco” dei contagi quotidiani sembra non essere ancora stato raggiunto. Bergamo, Brescia, Lodi e Cremona le realtà più colpite in termini assoluti, anche se l’incidenza percentuale attuale, rispetto alla popolazione, attribuisce a Lodi il triste primato.

L’evoluzione della pandemia è imprevedibile, quindi è massima l’allerta perché c’è la preoccupazione che anche realtà oggi meno colpite, possano registrare un incremento significativo dei casi in tempi brevi, come avvenuto a Brescia negli ultimi giorni.

Per non parlare del rischio di un incremento dei casi anche in altre regioni italiane, che tutti vogliamo scongiurare.

Il Governo ha emanato una serie di provvedimenti che sono stati giudicati insufficienti dalla regione, dai comuni, dalle confederazioni, dalle organizzazioni sindacali di categoria, a partire dalla nostra Federazione, con diffide ai prefetti, lettere alle istituzioni, comunicati sindacali.

La situazione è eccezionale, senza precedenti e ha colto tutti impreparati a gestire uno scenario di questo tipo, dalle istituzioni, al sistema sanitario, a noi stessi.

I tanti decessi causati dall’inquinamento atmosferico (400.000 all’anno in Europa), o da altre patologie invalidanti, fanno meno paura, non si nascondono nello starnuto del nostro vicino di casa, o di uno sconosciuto che prende la metropolitana o il treno con noi.

Ci sentiamo impotenti e fragili, cadono molte delle nostre certezze. Le strutture sindacali territoriali sono in continuo contatto con quella regionale, e questa con quella nazionale e con la Confederazione.

Stiamo monitorando la situazione, cerchiamo di aiutarci, di sostenerci anche moralmente in queste difficili giornate in cui ci troviamo a gestire situazioni umane davvero complesse per le quali eravamo impreparati, a partire dal decesso di alcuni colleghi, ai casi di positività, alle quarantene, al fondato timore di recarsi nei luoghi di lavoro nelle realtà ad alta morbosità.

Credo che pochi tra di noi non abbiano pianto almeno una volta in questi giorni, per sfogarsi dopo giornate ininterrotte cariche di stress e preoccupazioni, o dopo aver ricevuto tristi notizie di persone che si conoscevano e che sono state portate via da questo assurdo e temibile nemico.

Stiamo facendo il possibile per supportarvi attraverso le nostre articolazioni, implementando anche soluzioni organizzative diverse, compatibili con il quadro normativo, a tutela dei nostri dipendenti e dei quadri sindacali, di concerto con le CISL, in particolare con le UST.

In questo momento non esiste una strategia di sistema da parte delle associazioni datoriali e ogni azienda gestisce autonomamente, anche attraverso il confronto sindacale, le iniziative volte alla tutela della salute dei lavoratori, cercando di adeguare il modello organizzativo a un quadro normativo tanto ambiguo quanto inefficace, partorendo soluzioni organizzative straordinarie e impensabili rispetto a poche settimane fa, ma non ancora sufficienti per garantire adeguati standard di sicurezza a tutti.

L’economia subirà degli impatti significativi, ma ripartiremo tutti insieme con forza ed un rinnovato entusiasmo, pertanto la prevenzione va vissuta come un investimento, una breve sosta per limitare i danni e ripartire, speriamo, al più presto.

La nostra organizzazione sta chiedendo di chiudere il 90/95% delle attività di ciascuna banca, proprio in quest’ottica.

Oggi ci è richiesto uno sforzo straordinario, come cittadini, nel rispetto delle regole a tutela della salute pubblica, e come sindacalisti, nella vicinanza alle persone che rappresentiamo con ogni strumento se non è possibile garantire la presenza fisica: una telefonata, un messaggio, un segnale di prossimità e di amicizia.

Non dimenticatevi mai di essere vicini ai vostri colleghi, ora devono sentire la vostra vicinanza, il vostro sostegno, anche se non disponiamo delle risposte a tutti i loro problemi, anche se non abbiamo l’antidoto a tutte le loro paure, che sono anche le nostre.

Spero che anche voi sentiate la nostra vicinanza e mi auguro che queste parole sentite riescano a trasmettervi il sentimento di stima, riconoscimento e rispetto nei vostri confronti della Segreteria Regionale e delle Segreterie Territoriali della Lombardia.

Spero di potervi riabbracciare presto.

Andrea Battistini – Segretario Generale First Cisl Lombardia

Allegato: lettera del segretario First Cisl Lombardia