Ubi, First Cisl: piano ambizioso, ma preoccupano i tagli

“È un piano che guarda avanti dal punto di vista dell’innovazione, specie per quanto riguarda il modello organizzativo e le nuove tecnologie.  Ma siamo preoccupati per il numero degli esuberi e delle chiusure di filiali che si prospettano. Ci batteremo perché siano evitate ulteriori operazioni di esternalizzazione e affinché tutto sia gestito attraverso gli strumenti volontari del settore. Gli annunciati esuberi devono essere ridotti e bilanciati con nuove assunzioni, almeno una ogni due uscite, preservando l’attuale vicinanza ai territori ed alle comunità e salvaguardandone anche l’occupazione. L’auspicio è che anche questa trattativa confermi la tradizione di buone relazioni industriali che ha sempre contraddistinto il rapporto tra Ubi e i sindacati “. A dichiararlo è il segretario nazionale First Cisl con delega Sabrina Brezzo, a margine della presentazione del Piano industriale 2020-2022 del Gruppo Ubi.

In estrema sintesi, oltre alla riduzione dei costi, il Piano prevede la chiusura di 175 filiali e il “taglio” di circa 2.030 risorse ritenute in esubero.

“Valutiamo positivamente – aggiunge Giuseppe Cassella, segretario responsabile First CISL del Gruppo – gli ingenti investimenti sulle tecnologie digitali e sulla formazione, di cui devono poter beneficiare tutti i colleghi in quanto indispensabile per la loro riqualificazione professionale.

Non si vede però alcuna coerenza tra questa impostazione e il taglio di circa il 10% del personale, una misura che non trova giustificazione nei risultati di bilancio e appare in contraddizione anche con l’attenzione che il piano riserva alla sostenibilità sociale.”

Comunicazione First Cisl Lombardia