AdessoBanca! Per punire i responsabili dei disastri bancari

Per punire i responsabili dei disastri bancari:

– accorpamento in un’unica nuova legge per tutti i reati economici che provocano allarme sociale e minano la fiducia nel sistema finanziario;

– istituzione del reato di disastro bancario con specifiche aggravanti per i danni che i top manager responsabili dei dissesti delle banche procurano all’occupazione e al risparmio privato;

– creazione di una Procura dedicata ai reati finanziari.

L’ultimo punto del Manifesto si propone lo scopo di introdurre una figura di reato concettualmente “riassuntiva” che consenta al giudice penale di valutare il potenziale criminoso “ulteriore” di comportamenti già di per sé singolarmente sanzionabili ma capaci, in un dato contesto, di generare anche allarme sociale e di risultare potenzialmente “plurioffensivi”.

“Può sembrare paradossale – dichiara Francesca Rizzi, segretario generale First Cisl Asse del Po – ma allo stato attuale le leggi non sono sufficientemente adeguate a colpire con la necessaria durezza chi si rende colpevole del dissesto di un’azienda di credito. Le conseguenze delle gravissime scelte e azioni di alcuni manager e banchieri sono, purtroppo, ben note. Così come la difficoltà di perseguire in modo efficace tali comportamenti, allo scopo di risarcire – in tutti i sensi – i clienti e i dipendenti che sono stati travolti da vicende a dir poco scandalose. Il fatto è che le normative sono molteplici, finalizzate a singoli aspetti di vicende simili e, talvolta, non raccordate tra loro. È quindi necessario intervenire in modo diretto e preciso, prevedendo una casistica specifica di reato – il disastro bancario, o meglio, finanziario – da inserire nel codice penale, con tutte le conseguenze giuridiche nei vari altri settori dell’impianto legislativo italiano. In sostanza, bisogna partire da un principio di questo tipo: chiunque, mediante azioni illecite e reati economici o finanziari (da definire in dettaglio) è causa di un disastro finanziario deve essere punito con la reclusione (da stabilire poi in quale misura) e con l’interdizione, per un determinato periodo di tempo, da incarichi direttivi di impresa. Si tratta, insomma – conclude Rizzi – di sancire che la gestione di una banca ai massimi livelli presuppone non solo lauti compensi ma anche innegabili responsabilità. E tutto sulla base di un semplice principio: chi sbaglia, paga”.

Comunicazione First Cisl Lombardia