La Confederazione Sindacale Europea (European Trade Union Confederation – Etuc) ha manifestato a Bruxelles davanti alle istituzioni europee nel giorno della presentazione dell’Omnibus Package, il pacchetto legislativo, annunciato dalla Commissione europea all’inizio del suo mandato, che ha l’obiettivo ufficiale dichiarato di semplificare e ridurre la complessità delle normative europee anche e soprattutto per ridurre gli oneri burocratici che gravano sulle imprese, in particolare le piccole e medie.
Al di là del contrasto evidente di questa iniziativa rispetto agli obblighi procedurali ancora in vigore, la cosiddetta “Better Regulation Rule”, che impegnano la Commissione europea a proporre nuova legislazione solo attraverso un procedimento basato sull’evidenza, la trasparenza e una adeguata valutazione di impatto, l’Omnibus Package sarebbe l’inizio di una deregolamentazione legislativa con riduzione dei diritti dei lavoratori e delle protezioni dell’ambiente.
Non a caso, i primi testi legislativi oggetto di possibile revisione sono le recenti direttive Corporate Sustainability Reporting (Csrd) (rendicontazione di sostenibilità) e Corporate Sustainability Due Diligence (Csdd) (obblighi di due diligence), che hanno introdotto precise responsabilità in tema di comportamenti aziendali (sostenibili) e altrettanto chiari diritti di partecipazione per i sindacati su tutte le materie di sostenibilità (salute, ambiente e sicurezza in primis, ma anche politiche di remunerazione, condizioni di lavoro, tutela degli stakeholder, fino alla corporate governance).
La Segretaria generale aggiunta della Etuc, Isabelle Schomann denuncia: “L’iniziativa della Commissione europea va ben oltre una ragionevole semplificazione, è vera deregulation (!) senza nessun tentativo di bilanciare gli interessi dei destinatari delle informazioni di sostenibilità, consumatori, comunità, lavoratori e lavoratrici, con quelli delle aziende”.
L’iniziativa della Commissione europea potrebbe seriamente compromettere anche la definitiva approvazione della nuova direttiva sui Comitati aziendali europei (Cae)
L’aggiornamento della Direttiva 2009/38/Ce è attualmente in discussione nel cosiddetto Trilogo – la trattativa a tre tra Commissione europea, Europarlamento e Consiglio della Unione europea – e, se la trattativa andrà a buon fine, nella migliore delle ipotesi entro fine anno, la nuova normativa sui comitati aziendali europei dovrebbe portare sensibili miglioramenti sulle parti più criticate (dai sindacati..) della direttiva vigente: transnazionalità, tempistica della consultazione, riservatezza, sanzioni e accesso alla giustizia, riconoscimento dei sindacati, accordi volontari ante 1994.
Negli stessi giorni, sempre a Bruxelles, nella conferenza annuale Ewpcc – European Workers Participation Competence Centre– si è discusso di board-level employee participation (partecipazione dei dipendenti a livello di consiglio di amministrazione e nei consigli di sorveglianza) e partecipazione strategica.
Luciano Malvolti, coordinatore internazionale First Cisl, presente ad entrambe le iniziative, ha sottolineato l’importanza dei due eventi: “Da un lato le due direttive Csrd e Csddd in tema di sostenibilità e due diligence introducono nuovi spazi concreti di azione per il sindacato, che deve essere obbligatoriamente coinvolto già nella fase iniziale del processo di valutazione dei cosiddetti rischi Esg e dell’impatto dell’operatività aziendale, dall’altro il rafforzamento dei diritti di informazione, consultazione e partecipazione dei comitati aziendali europei è un passaggio fondamentale per la tutela dei dipendenti delle multinazionali europee.
La conferenza Ewpcc è stata anche l’occasione per rilanciare l’importanza della proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici, discussa in questi giorni in Parlamento e voluta fortemente dalla Cisl. La proposta di legge ha anche l’obiettivo di portare l’Italia al livello della maggior parte dei Paesi europei dove la presenza dei rappresentanti dei dipendenti nei consigli di amministrazione o di sorveglianza è uno strumento ordinario a sostegno delle iniziative sindacali e della trasparenza”.
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