L’intelligenza artificiale nel settore finanziario e assicurativo e l’impatto sull’occupazione. Il nuovo progetto europeo First Cisl

La transizione digitale è un processo che sta attraversando fortemente i settori bancario e assicurativo. Negli ultimi anni, infatti, le imprese bancarie e assicurative stanno investendo pesantemente nella digitalizzazione dei servizi e nella datificazione delle attività soprattutto per ridurre i costi operativi, sebbene dichiarino di voler cambiare esclusivamente per rispondere alle esigenze dei clienti più evoluti (a danno della popolazione con scarsa alfabetizzazione digitale, che in Italia rappresenta una percentuale significativamente maggiore rispetto alla media europea).

Questo processo ha portato ad una progressiva riduzione degli addetti nel settore. In Italia il fenomeno parallelo della chiusura delle filiali è da considerarsi storicamente risalente e autonomo rispetto alla digitalizzazione, rappresentando una scelta opportunistica di riduzione dei costi, invece che una strategia di sviluppo. È stato definito “desertificazione bancaria”, termine utilizzato per la prima volta da First Cisl, i cui dati sono raccolti e monitorati dall’Osservatorio sulla desertificazione bancaria di First Cisl e Fondazione Fiba.

I dati ci dicono che la riduzione del personale in Italia nel 2022 è stata del 14,8%, mentre quella delle filiali del 30,1%. Sulla stessa linea, se non peggio, altri Paesi del Sud Europa come la Spagna (57 ogni 100.000) e la Francia (61 ogni 100.000).

La nuova frontiera dello sviluppo della digitalizzazione nel settore è l’utilizzo di tecniche di Intelligenza Artificiale e Machine Learning (concettualmente un sottoinsieme dell’AI), soprattutto per quanto riguarda l’automazione dei processi interni che riguardano i servizi alla clientela, affidando agli algoritmi le aree di previsione e analisi strategica del business, ma anche la gestione del personale, mediante la sua datificazione (People Analytics).

Di fronte a tale scenario il sindacato non può stare a guardare. Nell’attuale fase della transizione digitale è necessario preservare e salvaguardare i posti di lavoro, le competenze e le condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, il benessere personale e la vita di relazione dagli attacchi alla privacy legati alla pervasività e intrusività della nuova organizzazione del lavoro. Sono indispensabili, per fare ciò, il dialogo negoziale, la contrattazione collettiva, la partecipazione.

Da qui è nata l’esigenza di porre questi temi al centro di un progetto – che ha trovato l’approvazione e il finanziamento della Commissione europea – dal titolo “#FinAI. Approccio antropocentrico all’Intelligenza Artificiale per supportare le persone e le aziende. Sviluppare il dialogo sociale sulle competenze digitali dei lavoratori nel settore finanziario europeo”.

L’idea alla base del progetto è quella di analizzare l’impatto delle nuove tecnologie, in particolare, Intelligenza Artificiale e Machine Learning sul settore finanziario in Europa e in 9 Stati membri (+ 1 Paese candidato e 2 Paesi See), effetti sul mercato del lavoro inclusi, con l’obiettivo successivo di facilitare lo scambio di buone pratiche tra le parti sociali attive in questi Paesi e a livello europeo.

Ciò sarà possibile grazie all’attività di promozione e coordinamento di ricerca e formazione di First Cisl e di Fondazione Fiba, della collaborazione di due partner autorevoli come Fondazione ADAPT e Università belga KU Leuven e di altre dieci organizzazioni associate (sindacati e organizzazioni datoriali).

Il progetto partirà martedì 28 maggio con il Kick-off Meeting a Siena e prevede una fase di ricerca scientifica e sul campo integrata da attività di formazione e da attività di comunicazione e divulgazione dedicati a diffondere l’impatto del progetto anche dopo la sua conclusione.