Salvaguardare la banca del territorio

Cinque domande a Giuliano Zamaro, segretario responsabile First Cisl della Banca Popolare di Cividale

La Banca Popolare di Cividale, unico istituto di credito autonomo di medie dimensioni del Friuli Venezia Giulia, opera principalmente nel Friuli-Venezia Giulia e nel Veneto orientale con 75 agenzie operative in 7 province, 600 dipendenti e 15 mila soci- azionisti e 8 miliardi di euro di massa amministrata.
Fondata nel 1886 come Banca Cooperativa, nel 1949 è diventata Banca Popolare.
Nel 2002 è diventata gruppo bancario con il nome di Gruppo Banca Popolare di Cividale a seguito di una politica di alleanze e accordi di partnership per offrire ad una banca locale, autonoma, una serie di servizi adeguati alle sfide e dimensioni del mercato globale. Con la fine 2015 tornerà alle origini, chiudendo l’esperienza di gruppo.
Crescita in autonomia, localismo e mutualità sono ancora oggi fonte d’ispirazione dell’agire quotidiano della Banca popolare di Cividale.

1) Come possiamo presentare la Banca ad oggi?

La Banca di Cividale è una banca ancorata al suo territorio ; una banca vicina alla sua comunità con la quale ha condiviso la storia , la crescita ma anche momenti difficili quale il periodo post terremoto del 76, una banca che sostiene il territorio supportando progetti economici ritenuti meritevoli , e con attività di “sponsoring” nei confronti di enti, scuole, associazioni culturali e sportive.
E’ relativamente giovane con un’età media dei dipendenti che va dai 35 ai 50 anni, dove tutti si conoscono o quasi.
Da quest’anno la guida della banca è passata nelle mani di una manager donna, Michela Del Pietro, udinese, già assessore regionale durante la giunta Illy, che ha fatto del mantenimento dell’ autonomia, del localismo e della mutualità, le proprie linee guida.
Una banca che ha compiuto 129 anni ma  non li dimostra anzi…il suo nuovo look è quasi “futuristico”.

2) Che cos’è il progetto CIVIBANCA 2.0?

Il progetto CivicaBanca 2.0 “Insieme per far crescere il nostro territorio” è una piattaforma di crowdfunding per la raccolta di donazioni online a favore di progetti d’utilità sociale per il territorio ideati e gestiti da associazioni non profit. I protagonisti del Progetto Civibanca 2.0 sono le associazioni no profit, la Banca Popolare di Cividale e i donatori. La Banca Popolare di Cividale mette gratuitamente a disposizione delle associazioni del territorio il portale web, fornisce gli strumenti per la gestione della raccolta fondi e, in generale, condivide con le associazioni le proprie esperienze e conoscenze, i mezzi e gli strumenti di comunicazione del mondo 2.0 per concretizzare valide idee a sostegno dello sviluppo locale. Può contribuire in prima persona nel sostegno delle iniziative.

3) In questa fase di crisi in cui le relazioni sindacali risentono della congiuntura negativa , quale è il livello di interlocuzione nella vostra banca?

Il livello delle relazioni sindacali, favorito anche dalle ridotte dimensioni della Banca, è di buon livello. Nel corso degli anni la sottoscrizione di una serie di accordi soddisfacenti sottoscritti fra le parti, ha determinato una situazione certamente apprezzabile per le lavoratrici ed i lavoratori dell’azienda.

4) Le banche di territorio rispetto ai grandi gruppi presenti in Italia hanno sicuramente punti di forza e di debolezza: quali secondo te?

La distribuzione sul territorio di riferimento, l’ approfondita conoscenza dei bisogni e delle esigenze dello stesso, nonché delle problematiche esistenti, costituiscono, unitamente ad un’offerta di prodotti mirati per la clientela e allo storico legame quasi “affettivo” con la banca, i punti di forza che fanno la differenza rispetto ad aziende certamente piu’ grandi ma con obiettivi di più ampio respiro.
L’altra faccia della medaglia è certamente l’influenza che la crisi del mercato retail, ma soprattutto delle piccole/medie aziende del territorio, puo’ avere sulla una banca del territorio come la Banca di Cividale, non potendo contare su di una diversità territoriale di cui godono invece le banche di dimensioni nazionali.

5) Il mondo delle popolari è in grande fermento , stando al decreto n. 3 del 24/01/2015, quale pensi possa essere il futuro delle banche popolari di piccole dimensioni come la Vostra?

Anche se la nostra banca non rientra fra quelle oggetto del decreto, l’auspicio è che venga salvaguardata l’autonomia che ha storicamente consentito alla Banca Popolare di Cividale di essere un punto di riferimento sul territorio a sostegno dell’economia dello stesso. La banca ha sempre raccolto il risparmio delle famiglie per erogare finanziamenti a privati e imprese del territorio, che a loro volta li impiegano nei diversi investimenti a sostegno di una crescita generale di quel territorio, creando così un circolo virtuoso a vantaggio di tutta la comunità locale, senza ovviamente trascurare l’aspetto occupazionale.

Marzia D’Odorico – referente comunicazione Fvg