La battaglia di Novara

Il 23 marzo del 1849 si svolse la famosa battaglia di Novara tra l’esercito piemontese e gli Austriaci del maresciallo Radetzky.

Forse per una differente abilità, per superiorità numerica o per incapacità di sostenere le proprie truppe, i Piemontesi dovettero cedere al nemico.

A distanza di tanti anni, Novara è al centro di un’altra lotta che i colleghi della Deutsche Bank stanno portando avanti stoicamente per svolgere nel migliore dei modi il proprio lavoro pur in un contesto assai difficile.

Accade infatti che da quasi un anno si debba fare fronte ad una prolungata carenza di organico nello sportello di Novara, sia con conseguente sovraccarico di lavoro dei colleghi presenti in agenzia, sia – e questo proprio non possiamo comprenderlo – con missioni settimanali di altri lavoratori impegnati su altre sedi, in particolare quella di Torino.

Le criticità derivanti da questo tipo di gestione sono molteplici.

In primis, sussiste enorme difficoltà nel prestare un servizio di qualità ai clienti, disorientati dal continuo alternarsi di figure diverse in ruoli comunque importanti. E, in relazione a ciò, non possono che accrescersi i rischi operativi derivanti dalla limitata conoscenza dei colleghi in missione delle dinamiche di sportello.

In secondo luogo – e questo sindacalmente ci preoccupa ancora di più – si impone ai colleghi di altri sportelli di affrontare quotidianamente anche centinaia di chilometri per svolgere il proprio lavoro, il che già sarebbe poco comprensibile in un periodo “normale”, ma in un contesto pandemico come quello attuale proprio non è accettabile!

È mai possibile – ci chiediamo – che l’Ufficio del Personale non sia in grado in tanti mesi di trovare soluzioni tali da evitare i problemi di cui sopra e nel contempo di minimizzare i rischi per la salute dei propri dipendenti? Le emergenze sono tali quando si concentrano in un periodo di tempo limitato. Dopo quasi un anno la gestione dovrebbe essere assai differente.

La FIRST sta seguendo con estrema attenzione questa vicenda. Non potremmo stare inerti dinanzi al protrarsi di tale situazione di rischio, operativo e sanitario.

Un caro saluto.

La First Cisl in DB