Deutsche bank ristruttura: 18mila esuberi, 2,8 miliardi di perdita netta.

(Il Sole24ore) Deutsche bank ha annunciato l’avvio di una ristrutturazione radicale, la più impegnativa nei suoi 149 anni di storia. La banca ha annunciato l’uscita dall’attività di trading e di sales nel mercato globale dell’equity, e il trasferimento di 74 miliardi del suo portafoglio di attività ponderate per i rischi (RWA), e 288 miliardi delle esposizioni con leva, in una speciale non-core unit o Capital release unit mirata ad alleggerire l’assorbimento di capitale.

La trasformazioni della banca comporterà 18.000 esuberi sugli attuali 91.700 dipendenti e una perdita netta una tantum di 2,8 miliardi nel secondo trimestre di quest’anno. Anche l’attività nel fixed income, il settore del reddito fisso quindi dei bond, verrà fortemente ridimensionata. Tra gli obiettivi della ristrutturazione c’è anche quello di far calare il rapporto tra costi e ricavi, attualmente attorno al 93% e tra i più alti in Europa, al 70% per il 2022. I costi dovrebbero scendere di 6 miliardi a 17 miliardi per il 2022. Il fully loaded leverage ratio dovrebbe salire al 5% per il 2022. Il RoTE (Return on Tangible equity) ha ora un target dell’8% per il 2022.

L’impatto della ristrutturazione porterà il CET1 al 12,5% dall’attuale 13,7%. La banca ha anche annunciato un massiccio piano di investimenti nell’alta tecnologia per 13 miliardi entro il 2022: una delle principali carenze della banca, stando agli analisti, è proprio quella di essere rimasta indietro con l’adeguamento delle strutture e dei controlli.

Come previsto, la ristrutturazione ha riguardato anche un riassetto del top management. Il responsabile dell’attività al dettaglio Frank Strauss e la chief regulatory officer Sylvie Matherat lasceranno il consiglio di amministrazione della banca questo mese. Un’altra uscita di peso, quella del responsabile del Corporate and Investment bankin Gart Ritchie è stata annunciata venerdì.

IlSole24Ore