L’importanza dell’informazione ai tempi del Covid-19

“Il Decreto Legge Liquidità n. 23 dell’8 aprile 2020 ha introdotto misure urgenti per favorire l’accesso al credito – garantito dal Fondo di Garanzia e da SACE SpA – di imprese, lavoratori autonomi, professionisti e per sostenere la continuità aziendale. Sono previste tre opzioni di finanziamento:

  • finanziamento fino a 25.000 euro per PMI, artigiani, professionisti o chi esercita un’attività d’impresa in generale;
  • finanziamento fino a 800.000 euro per PMI con fatturato fino a 3,2 mln di euro;
  • finanziamento fino a 5 mln di euro per PMI e MID Cap fino a 499 dipendenti.

Per accedere ai finanziamenti, il richiedente deve essere iscritto al Registro delle Imprese oppure agli Ordini professionali o essere aderente ad Associazioni professionali iscritte nell’apposito elenco del Ministero dello Sviluppo Economico.

In questi giorni, il messaggio che viene costantemente trasmesso evidenzia la semplificazione delle procedure, la velocità di erogazione e, in termini sempre diversi, la presunta obbligatorietà nella concessione del finanziamento, senza porre l’accento su alcune fattispecie che ne determinano l’esclusione.

E’ un esplicito dovere delle banche informare adeguatamente la clientela sulle tecnicalità operative per l’accesso alle misure.

Se la politica e il mainstream mediatico risolvono l’operazione “liquidità alle imprese” come cosa fatta, semplice e veloce, è responsabilità diretta delle banche e non del sindacato o dei lavoratori comunicare ai soggetti interessati: quando, come e cosa bisogna fare. Un’inadeguata informativa alla clientela sulle reali condizioni di accesso alla misura e le eventuali conseguenze in termini di fenomeni di violenza o disordine all’interno dei luoghi di lavoro, sono responsabilità che qualcuno dovrà assumere. Al riguardo, considerata la situazione di latente tensione sociale in alcune aree del Paese, che non si esaurirà a breve, sarebbe opportuno prevedere, a maggior tutela dei lavoratori e della clientela, la reintroduzione delle guardie giurate all’ingresso delle Filiali.

E’ del tutto evidente che veicolare informazioni non complete dal punto di vista operativo può determinare un senso di confusione nell’opinione pubblica e, in particolare, in tutti quei soggetti destinatari del provvedimento. Senso di confusione che genera nei “clienti” una reazione negativa verso i dipendenti bancari che, se non adeguatamente contenuta, può sfociare in comportamenti inconsulti. Una situazione che sembra non tutti abbiano ancora compreso e che mette in forte difficoltà i lavoratori che, oltre alla normale operatività, devono affrontare tutta questa nuova problematica. Una tematica che anche il sistema, nel suo complesso, fatica ad affrontare nei termini che vengono propagandati.

La mole di lavoro è tanta e le procedure, purtroppo, non sono ancora chiare.

Ieri, tramite un comunicato stampa, Federcasse ha ringraziato tutti i lavoratori e le lavoratrici del credito cooperativo “che lavorano con particolare senso di responsabilità in questa fase gravemente critica per l’emergenza sanitaria”, dichiarando che i 4.233 sportelli delle Bcc sono pronti a gestire le richieste. Come First Cisl siamo convinti che ciò avverrà nel pieno rispetto di tutte le norme di prevenzione contenute nel Protocollo anti-covid19 di settore, in un’ottica di prossimità al territorio, con riguardo alle persone tipica del Movimento cooperativo e con la piena soddisfazione di tutti soggetti coinvolti.

Se sull’argomento c’è ancora confusione, non tutte le parti in campo sembrano però voler “semplificare” il momento, preferendo annunci “sensazionali” anziché operare per una vera e reale de-burocratizzazione di sistema. Non serve “sdrammatizzare” la situazione per rendere più agevole il lavoro dei bancari, già impegnati a garantire un servizio essenziale.

In un quadro d’insieme ancora complicato ognuno deve fare la propria parte, non solo i lavoratori.”

Comunicazione First Cisl Credito Cooperativo

Allegato:   .documento CooperFirst “L’importanza dell’informazione ai tempi del Covid.19”