All’assemblea annuale di Federcasse, tenutasi venerdì scorso a Milano, il Presidente Augusto Dell’Erba, durante la lettura della relazione del Consiglio nazionale, ha pronunciato alcune parole che abbiamo ponderato e lasciato decantare qualche giorno, prima di commentarle: proporzionalità, sostenibilità, inclusione, prossimità, intelligenza e partecipazione. Il loro riverbero in First Cisl riporta alla memoria collettiva una significativa esperienza di quattro anni fa: il giro d’Italia virtuale “Credito cooperativo tra Europa e coesione territoriale”, partito a marzo 2021, con cui si è dato avvio ad un confronto, iniziato con il presidente Dell’Erba, e proseguito con presidenti, amministratori e direttori generali delle diverse Bcc e delle Federazioni regionali.
Già allora, infatti, era emersa la necessità di preservare la “biodiversità” del Credito cooperativo quale elemento distintivo di un comparto fondamentale nell’erogazione del credito alle famiglie ed alle piccole e medie imprese, protagoniste del tessuto economico italiano. Eravamo agli inizi del percorso di metabolizzazione e normalizzazione della riforma del 2016 e già allora si sottolineava quanto fosse penalizzante dover sottostare ai rigidi dettami della normativa europea, pensata piuttosto per i grandi gruppi bancari, estranei alla dimensione di prossimità del Credito cooperativo, che pone al centro la persona. Il Segretario generale First Cisl Riccardo Colombani sottolineava fin da allora quanto fosse essenziale praticare il principio di proporzionalità, richiamando anche il parere di Ignazio Visco, all’epoca Governatore della Banca d’Italia.
Quando, più recentemente, First Cisl propone di introdurre “classifiche di sostenibilità” tra imprese del credito, è perché anche in ambito Esg (Environmental, social, and governance) è necessario valutare con criteri specifici entità che operano in forma mutualistica, con metriche dedicate. Le Bcc preservano la loro natura rimanendo presìdi a sostegno del territorio, garantendo la coesione sociale e territoriale.
First Cisl non si limita a declinare proposte: le introduce in modo pratico, lavorando con le Istituzioni per la creazione di Osservatori su base regionale quali sedi di condivisione e di dialogo. Ne è un esempio l’Osservatorio regionale sulla desertificazione bancaria, istituito in Toscana ad aprile di quest’anno, ed altri prossimi a venire alla luce. È un dato di fatto che, in tema di desertificazione bancaria per il quale la nostra organizzazione sindacale è il riferimento a livello nazionale, il Credito cooperativo ne esce vincitore: come ricordato durante l’assemblea, fino a vent’anni fa le Bcc detenevano uno sportello su venti, ora uno su cinque; dato in chiara e positiva controtendenza, più volte evidenziato nei propri report periodici e nelle dichiarazioni del Segretario generale.
E ancora, non più tardi di qualche mese fa (era il 19 marzo scorso, ndr), in occasione della tavola rotonda intitolata “La necessità di una nuova economia: come costruirla, con quale lavoro e il ruolo del credito cooperativo” Riccardo Colombani, durante il dibattito, aveva posto l’attenzione sulla necessità di destinare in modo socialmente responsabile le eccedenze di patrimonio. Un aspetto che recentemente ha voluto riprendere anche nell’ambito del suo intervento al 20° Congresso Cisl, tenutosi la scorsa settimana, quando ha ricordato “l’importanza di sostenere gli investimenti attraverso il risparmio e di farlo con l’istituzione del Fondo nazionale di investimento nell’economia reale (Finer)”, altra proposta targata First Cisl e Cisl. Sempre in occasione del confronto di marzo, Colombani aveva proposto la definizione di un protocollo sull’utilizzo di sistemi di IA (Intelligenza Artificiale) nell’organizzazione del lavoro e dei modelli produttivi e di servizio, registrando apertura al dialogo da parte del vicepresidente di Federcasse, Matteo Spanò.
Infine, come ben ha ricordato il presidente Dell’Erba, Federcasse ha partecipato ai lavori del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (Cnel) sulla desertificazione bancaria e lo ha fatto assieme a First Cisl e alle altre organizzazioni confederali, per dar vita a un progetto condiviso.
Il Credito cooperativo può oggi essere il vero protagonista nella costruzione di una nuova idea di economia civile: le sfide attuali impongono un salto culturale, in un’ottica partecipativa, che coinvolga le lavoratrici e i lavoratori, imprese e sindacato, per venire incontro ai reali bisogni delle persone, per il perseguimento del ‘bene comune’.
First Cisl condivide da sempre tale sistema di valori. È questo il tempo opportuno perché il settore pratichi scelte coraggiose e coerenti.
Roma, 25 luglio 2025
CooperFist – Coordinamento Credito Cooperativo
Qui il comunicato